scritto da Nino Maiorino - 04 Gennaio 2024 07:36

Cambio merce: acquisti on line

Qualche giorno fa abbiamo parlato del cambio merce, riferendoci a quella acquistata nei negozi, riservandoci di completare il discorso per la merce acquistata on-line, cosa che facciamo ora.

Acquisti on line

È diventato ormai sempre più comune il ricorso agli acquisti on-line (o in e-commerce) di prodotti o servizi quale metodo senza dubbio vantaggioso in termini di praticità, anche se non sempre di prezzo.

Il compratore-consumatore, infatti, riceve comodamente a casa (o in altro luogo eventualmente indicato) il prodotto desiderato senza doversi recare fisicamente presso l’esercizio commerciale del venditore-professionista.

A fronte di tali vantaggi, tuttavia, esistono anche possibili svantaggi: il prodotto non può essere verificato personalmente prima dell’acquisto, e potrebbe, dunque, non rispondere alle reali esigenze del cliente.

È infatti possibile che il compratore si sia semplicemente  sbagliato nell’effettuare l’acquisto on-line.

Il Codice del consumo prevede, allora, un efficace rimedio: il diritto di recesso (o “di ripensamento”), di cui il consumatore può avvalersi entro un certo termine senza fornire alcuna motivazione, al fine di ottenere il rimborso integrale del prezzo pagato dietro restituzione del bene.

La materia degli acquisti tramite e-commerce rientra nella disciplina prevista dal Codice del consumo (D. Lgs. n. 206/2005) in tema di contratti a distanza.

È definito contratto a distanza, in base all’art. 45, qualsiasi contratto concluso tra il venditore e il consumatore nel quadro di un regime organizzato di vendita o di prestazione di servizi a distanza senza la presenza fisica e simultanea dei due, mediante l’uso esclusivo di uno o più mezzi di comunicazione a distanza.

Il venditore che si avvale di questo tipo di contratto deve adempiere a determinati doveri di informazione prima della conclusione dello stesso, informazioni che nella generalità dei casi vengono indicate sul sito.

Tra le informazioni più importanti, da rendere in maniera chiara e comprensibile (art. 49), si possono includere quelle relative a:

  • le caratteristiche principali dei beni o servizi;
  • l’identità del venditore;
  • l’indirizzo della sede del venditore e i suoi recapiti;
  • il prezzo totale dei beni o dei servizi e ogni altro costo connesso all’acquisto;
  • l’eventuale costo dell’utilizzo del mezzo di comunicazione a distanza per la conclusione del contratto;
  • le modalità di pagamento, consegna ed esecuzione, e la data entro la quale il venditore si impegna a consegnare i beni o a prestare i servizi;
  • le condizioni, i termini, le procedure, gli eventuali costi e ogni altra informazione relativa all’esercizio del diritto di recesso;
  • un promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità per i beni.

Abbiamo visto che, tra gli obblighi preliminari al contratto, il venditore deve informare il compratore in merito all’esistenza e alle modalità di esercizio del diritto di recesso.

Il diritto di recesso, definito anche di ripensamento, è la facoltà del consumatore di restituire il bene a fronte del rimborso del prezzo pagato senza l’obbligo di fornire una motivazione.

In particolare, attraverso l’esercizio di questo diritto, il consumatore decide di sciogliere unilateralmente il contratto con il venditore.

Il diritto di recesso può essere esercitato dal consumatore entro 14 giorni senza dover fornire alcuna spiegazione e senza dover sostenere costi aggiuntivi.

I termini previsti dalla legge in caso di acquisto sbagliato – o, più in generale, in tutti i casi di acquisti “non voluti” – iniziano a decorrere:

  • dalla conclusione del contratto;
  • dal ricevimento del prodotto da parte del compratore.

Il termine utile per esercitare il recesso deve essere calcolato a partire dal giorno di effettiva consegna del prodotto; è da quel momento, infatti, che il consumatore ha la possibilità di verificare, di persona, l’acquisto effettuato.

Se il venditore non ha fornito le informazioni sul diritto di recesso, il periodo di recesso termina 12 mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale (art. 53).

Secondo l’articolo 54 del Codice del consumo, il recesso può essere esercitato, prima della scadenza dei termini di cui sopra:

  • utilizzando il modulo tipo di recesso di cui all’allegato I, parte B dello stesso Codice del consumo;

oppure

  • presentando una qualsiasi altra dichiarazione esplicita della sua decisione di recedere dal contratto.

Il venditore può inoltre rendere disponibile sul proprio sito internet un’apposita sezione dove compilare e inviare elettronicamente la dichiarazione di recesso.

Quest’ultimo è il metodo più utilizzato dalle piattaforme di e-commerce.

L’esercizio del diritto di recesso pone termine agli obblighi delle parti:

  • di eseguire il contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali;
  • oppure di concludere un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali nei casi in cui un’offerta sia stata fatta dal consumatore (art. 55).

In altri termini, venditore e compratore non saranno più obbligati a eseguire le rispettive prestazioni: il compratore non dovrà pagare il prezzo (che gli verrà rimborsato) e il venditore non dovrà consegnare il prodotto (che gli verrà restituito).

A recesso avvenuto, il venditore ha l’obbligo di rimborsare tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore senza ritardo e comunque entro quattordici giorni dal giorno in cui è informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto (art. 56).

Le eventuali spese di consegna pure debbono essere rimborsate, salvo che il consumatore abbia scelto espressamente un tipo di consegna diverso da quello più economico proposto dal venditore.

L’obbligo principale del consumatore, secondo l’articolo 57, è quello di restituire il prodotto a meno che il venditore non abbia concordato di ritirarlo a sua cura e spese.

La restituzione deve avvenire senza ritardo e, in ogni caso, entro 14 giorni dalla data di comunicazione del recesso.

A tal fine, è sufficiente per il consumatore rispedire il prodotto (reso) entro il termine di 14 giorni dalla comunicazione di recesso: non ha importanza il fatto che il venditore lo riceva entro lo stesso termine.

Le uniche spese a carico del consumatore sono rappresentate dai costi di reso, a meno che:

  • il venditore non abbia espressamente dichiarato di farsene carico,
  • oppure abbia omesso di informare il consumatore che tali costi sarebbero stati, per legge, a suo carico (art. 57).

Esistono, infine, alcune eccezioni alla possibilità di recedere dai contratti a distanza: l’articolo 59 prevede dei casi in cui al consumatore non è riconosciuta la facoltà di ripensamento.

Il recesso non può essere esercitato relativamente a:

  • la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
  • la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
  • la fornitura di beni sigillati che non si prestano a essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute, aperti dopo la consegna;
  • la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati, aperti dopo la consegna;
  • la fornitura di giornali, periodici e riviste a eccezione dei contratti di abbonamento;
  • la fornitura di contenuto digitale mediante supporto non materiale, se l’esecuzione del contratto è iniziata con l’accordo del consumatore e con l’espressa accettazione del fatto che, in tal caso, il diritto di recesso si intendeva rinunciato.
Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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