Vanessa e Greta, le due volontarie italiane rapite a fine luglio in Siria, sono state liberate, a quanto pare dietro un riscatto di 12 milioni di euro. Indubbiamente fa piacere che le due ragazze, le quali per quel che si sa si sono avventurate imprudentemente in Siria credendo forse di andare a fare una scampagnata, tornino a casa sane e salve. C’è da chiedersi se però sia giusto aver pagato un riscatto. Almeno per due motivi. Il primo, perché il danaro potrebbe essere utilizzato per finanziare il terrorismo, anche in Europa e magari nel nostro Paese. Il secondo, perché è un incoraggiamento a sequestrare altri italiani impegnati all’estero in missioni umanitarie. Insomma, il problema esiste. In ogni caso, non sarebbe una cattiva idea stabilire un principio e una condizione, ovvero almeno aver chiesto non l’ok ma almeno il conforto della Farnesina prima di avventurarsi in zone pericolose e senza un minimo di garanzie. Insomma, non va affatto bene che tanto a pagare sia sempre Pantalone, al contrario, in certi casi, sarebbe bene affermare un principio, e cioè che chi rompe paga, e i cocci sono suoi. (foto Giovanni Armenante)
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Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.
16.01.2015 – By Nino Maiorino – Ben detto, condivido e appoggio. Con i guai e i problemi economici che teniamo, sembra assurdo sprecare quattrini, e tanti (12 milioni di Euro sono pari a oltre 23 miliari delle vecchie Lire), per la liberazione di due ragazze che, probabilmente con estrema leggerezza, se ne sono andate in un paese a rischio, e sono state rapite. E non sono le sole per le quali lo Stato è dovuto intervenire, non si sa a quale prezzo. Nulla da obiettare sulla scelta fatta dal Governo per il caso specifico, né per tutti gli altri precedenti, non sarebbe stato concepibile scelta diversa. Ma c’è da chiedersi se non sia il caso, da questo momento in avanti, di porre un freno a queste “missioni umanitarie individuali” che comportano rischi non solo per la vita di coloro che le fanno, ma anche per le finanze dello Stato.