Cava de’ Tirreni, a colloquio con Alfonso Senatore: “Sono pronto a scendere in campo per salvare la città dall’inferno servalliano”
L'avvocato Senatore, com'è suo solito, parla senza peli sulla lingua e ne ha per tutti. Nella sua analisi politica si dilunga anche in quello che potremmo definire un programma elettorale
Abbiamo posto alcune domande sulla situazione politica di Cava de’ Tirreni al vulcanico avvocato Alfonso Senatore, politico di lungo corso, leader dell’associazione Meridione Nazionale e già amministratore comunale a Cava de’ Tirreni e alla Provincia di Salerno, nonché, fino a poche settiamane fa, Coordinatore Provinciale per la Sicurezza Legalità e Immigrazione di Fratelli d’Italia. L’avvocato Senatore, com’è suo solito, parla senza peli sulla lingua e ne ha per tutti. Nella sua analisi politica si dilunga anche in quello che potremmo definire un programma elettorale. E, infatti, non esclude una sua candidatura alla prossime elezioni amministrative metelliane.
Avvocato, da molti Lei è stato indicato come la vera opposizione all’Amministrazione Servalli, sebbene non segga in Consiglio comunale, in virtù della Sua pervicace attività politica attraverso l’associazione politico-culturale “Meridione Nazionale” di cui è coordinatore regionale. Si ritrova in queste vesti?
Per difendere la propria città non c’è bisogno di sedere in consiglio comunale, (anche se è molto più facile farlo). Sono più di trent’anni che non mi candido eppure ho svolto il mio compito di difendere uno dei miei più grandi amori senza mostrine, medaglie e indennità, al meglio delle mie forze e capacità perché chi ama non chiede mai nulla, sempre pronto a dare tutto se stesso.
Lei ha presentato numerosi esposti alla Corte dei Conti riguardo la situazione deficitaria delle Casse comunali e le collegate, presunte, illegalità e responsabilità civili e penali dei nostri amministratori. Quali risposte ha ricevuto?
Quattro sono gli esposti alla Corte dei Conti. E il quinto, avverso il bilancio preventivo, è in cantiere oltre due esposti alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. La giustizia è molto lenta ma arriva sempre. Mi auguro che arrivi presto perché Cava, checché se ne dica, ha bisogno di un commissariamento per far cessare quanto è sotto gli occhi di tutti e per preparare un terreno pianificato a chi verrà dopo lo sconquasso di Servalli e company. Non c’è un settore di questa pessima Amministrazione che non sia carente perché carente è chi mal gestisce per incapacità manageriale, incompetenza e carenza di autorevolezza dentro e fuori i nostri confini. Cava ha bisogno di un vero leader carismatico, di un politico che conti veramente, un esempio di vita per tutti che sappia infondere entusiasmo, voglia di rinascita e speranza per il futuro dei nostri figli che sono troppo belli per regalarli all’inferno servalliano.
Sono tanti i settori che Lei indica come estremamente carenti che si riverberano sulla qualità della vita dei cittadini. Una ricetta magica non c’è, ma Lei, da navigato politico di lungo corso, può chiarire gli errori commessi, a suo dire, e come andrebbero rimediati, tenuto conto delle scarne condizioni delle Casse comunali?
Non Le nascondo che sto, con una equipe di esperti di altissimo livello, valutando e studiando tutte le possibilità -specialmente economiche- che Cava ha per risalire dal baratro in cui è stata sprofondata da chi ha pensato solo e unicamente al proprio tornaconto, fregandosene dei propri amministrati, considerati al pari di vacche da mungere nonostante prive ormai di latte. Da questa analisi approfondita dovrà derivarne un programma serio, concreto, realizzabile e, soprattutto, finanziabile. Di qui la decisione del destino di Cava, il suo futuro. Quale l’impegno che dovrò rivestire e in quale veste continuare sempre a difendere Cava contro tutti coloro che vorranno farle del male, servendosene e non servendola, così come ho fatto io, invece, fin da quando avevo i calzoncini corti. Mi chiede cosa farei? Nei primi 100 giorni, l’ordinario efficiente al 100%. Già questo basterebbe a dare un nuovo volto alla città. Imprimerei, poi, una svolta netta nei modi di gestione della macchina comunale; comincerei a migliorare l’efficienza dei servizi comunali (a cominciare dalla manutenzione stradale e dalla vigilanza su strada – tolleranza zero); modificherei l’organizzazione del traffico urbano cominciando a mettere mano ai punti più critici; convocherei la “Conferenza dei Sindaci” e la Direzione Generale dell’ASL Salerno 1 per chiedere interventi immediati per il miglioramento dell’offerta sanitaria nella nostra città, a cominciare dall’Ospedale; istituirei un ufficio speciale per ottenere finanziamenti straordinari, comunitari nazionali, regionali, provinciali e privati perché senza questi fondi la ripresa sarebbe quasi impossibile. SEenza soldi non si cantano Messe. E poi alcune chicche: Badia aperta attrazione per il mondo intero divisa in due parti, una spirituale anche per un turismo ecclesiastico e l’altra per un turismo laico per rivitalizzare il borgo. Cava è nata alla Badia e da lì potrebbe e dovrebbe rinascere; Cava città dei ragazzi con il teatro festival, attrezzata per accogliere bambini e le loro famiglie (parchi giochi); la festa di Monte Castello rivista e revisionata.
Chi salverebbe di questa maggioranza che amministra la città e chi invece ritiene che sia da bocciare senza possibilità di recupero?
Non salverei nessuno. Potrei solo stilare un elenco dei peggiori, Sindaco in testa.
In passato ha attaccato duramente l’opposizione, rea, secondo lei, di essere troppo blanda nella sua opera di contestazione, quasi facendole venire il dubbio che fosse connivente. Continua ad avvalorare questa tesi o crede che qualcosa oggi sia cambiato?
Non c’è dubbio che l’opposizione a Cava ha lasciato molto a desiderare altrimenti questa Amministrazione già stava a casa da un pezzo. Una opposizione disunita è la fortuna per una maggioranza amministrativa. E questo è quello che finora è avvenuto. La paura di egemonia di un partito di governo nazionale come FdI che potesse, come probabilmente sarà, indicare il candidato Sindaco, non ha agevolato una unione che, se non ci sarà prima delle elezioni, figuriamoci quel che avverrà dopo. Per questo sono auspicabili le primarie dalle quali uscirà fuori il miglior cavallo da portare in corsa. Ora sembra all’orizzonte intravedersi un percorso unitario. Ma all’orizzonte. Molto, ma molto, all’orizzonte.
Luigi Petrone: è di pochi giorni fa la Sua esternazione nei confronti del leader della Fratellanza. In pratica gli ha chiesto se sta in maggioranza o all’opposizione. Ci spiega il motivo di questa domanda?
La Fratellanza non è all’opposizione di Servalli e della Sinistra, specie da quando la famosa e antica congrega di Luigi Petrone si è vista assegnare alcuni locali l’ex mattatoio da destinare ai soliti pseudo scopi di beneficenze sociali e umanitarie parvenze, invece, di un possibile ed eventuale scopo di lucro personale, allargato, così come pare a suo tempo fosse diventato il monastero di San Francesco. Petrone si fa illudere da Servalli, Salsano e Buchicchio (tre ex comunisti pentiti alla corte di un ex monaco, tutti ex) e dalla sinistra cavese di essere il loro candidato mentre non lo candiderebbero neppure a consigliere circoscrizionale per non finire, tutti insieme abbracciati, in un suicidio collettivo. Ma Petrone si illude, addirittura, di saper svolgere il ruolo di sindaco di una armata Brancaleone. Non si renda conto, ma non è il solo, che cosa è diventata Cava e quali sono i requisiti per svolgere uno dei compiti più difficili che farebbe tremare i polsi pure ad uno come me, che difficilmente trema davanti al pericolo. Il Comune farebbe la stessa fine che Luigi Petrone ha fatto fare al monastero di San Francesco da dove è stato cacciato a pedate.
Ritiene che vi siano, attualmente, nuovi volti interessanti per il futuro della politica metelliana?
Cava ha molti figli e figlie che ben potrebbero rappresentarla. Purtroppo gli esempi negativi che la politica offre, specie quella ultima cavese, li tengono lontani. Bisogna, invece, avvicinarli, infondendo in loro la voglia e l’amore identitario per Cava che ha bisogno di tutti i figli suoi, a prescindere dalla provenienza di qualsiasi genere e natura perché la cosa più importante è dove si vuole andare e per fare cosa. Dieci anni di tregua soprattutto politica per un buon governo in quanto o ci salviamo tutti, o non ci sarà più alcun futuro per nessuno, neppure per chi, più fortunato, sta bene di per sè.
Lo scorso anno Lei è stato nominato responsabile provinciale di Fratelli d’Italia per la Legalità, Sicurezza e Immigrazione. Ricopre ancora questa carica?
Non amo troppi incarichi specie se non posso onorarli. E mai come in questo momento ho troppi fronti aperti da gestire tra i quali la professione, il coordinamento regionale di Meridione Nazionale, la famiglia i miei animali che adoro, gli studi e letture affannose, i miei hobby.
Tra due anni scadrà il mandato sindacale e la città tornerà alle urne. La vedremo nelle liste elettorali? Se sì, sotto quale simbolo?
Come ho detto prima, non so in quale veste aiuterò Cava in quanto non dipenderà solo da me, certo è che ci sarò. Sono tesserato di FdI per cui se FdI mi vorrà in squadra giocherò per Cava con la loro maglia e con quella di Meridione Nazionale.