Plogging probabilmente è un termine sconosciuto anche a chi pratica sport per mantenersi in forma, e che pratica abitualmente Jogging.
L’analogia e l’assonanza tra i due termini fa comprendere che tra i due c’è una stretta relazione, che è facilmente comprensibile.
Infatti, il significato italiano del neologismo “Plogging” deriva da “plocka upp” (raccolta) e proviene dalla lingua svedese che vuol dire “raccogliere per terra”.
Il termine “Jogging” definisce una corsa a ritmo lento intervallata da tratti a passo di marcia, praticata a livello di cultura fisica o per hobby.
L’abbinamento di queste due attività, quindi, consente di mantenersi in forma e, contemporaneamente, durante le pause, raccogliere da terra i rifiuti che sono stati lasciati da persone maleducate e prive di senso civico.
Qualcuno ha suggerito che tale virtuosa pratica potrebbe estendersi anche ai ciclisti; non sappiamo se sia praticabile, specialmente nelle città, perché l’utilizzo della bicicletta consente di andare più veloci e, inoltre sarebbe difficoltoso fermarsi, scendere dalla bici, parcheggiarla, raccogliere i rifiuti, metterli nella busta, eccetera; ancora peggio per chi fa pattinaggio su strada, anche perché questa attività viene eseguita aiutandosi con le braccia, e non sarebbe facile utilizzare le braccia con una busta di spazzatura in mano.
Per questo riteniamo che sia più facile che lo faccia chi si muove, certamente più liberamente, a piedi.
Ovviamente presuppone che la persona abbia due predisposizioni: curare la propria salute fisica e prendersi cura anche dell’ambiente in cui vive, facendo quanto possibile per mantenerlo il più possibile vivibile; la coincidenza tra le due cose potrebbe procurare non pochi benefici; insomma, si tratta di un modo intelligente di combinare l’amore per l’ambiente con il desiderio di tenersi in forma.
Del resto, tante persone fanno sport all’aperto, scelgono di fare una corsetta a fine giornata o trascorrono qualche ora in montagna nel weekend, per fare jogging o passeggiare immersi nel verde: perché non sfruttare questo tempo per rendere il mondo un posto più vivibile e, semplicemente, più pulito?
In questo articolo scopriremo quando è stato inventato il plogging, come iniziare a “ploggare”, e quali benefici può portare nelle nostre vite.
Sebbene non tutti lo conoscano, il plogging è a tutti gli effetti una disciplina sportiva, una delle più nobili: l’obiettivo di mantenersi in forma dando, allo stesso tempo, una bella ripulita a strade, parchi, spiagge e altri luoghi in cui si è soliti allenarsi, indica una persona che ha anche una spiccata sensibilità per l’ambiente.
Non se ne parla molto sui social, comunque sembra stia prendendo piede anche da noi, molti si augurano che il plogging diventi uno stile di vita destinato a durare nel tempo; d’altra parte prendono sempre più piede le iniziative, specialmente tra i giovani, di riunirsi e andare a pulire boschi o spiagge, utilizzando proficuamente per l’ambiente il loro tempo libero.
Molte persone, in effetti, sono già plogger senza saperlo: hanno già l’abitudine di raccogliere cartacce e spazzatura mentre si godono la loro passeggiata in montagna o in spiaggia.
Il plogging è un’attività adatta a tutti e a tutte le età; potrebbe essere fatta anche durante una passeggiata a passo svelto.
Erik Ahlstrom
Il plogging è stato proposto come sport nel 2016, grazie all’atleta svedese ErAnteprima (si apre in una nuova scheda)ik Ahlström il quale, stanco di allenarsi in strade piene di spazzatura, decise di promuovere e mettere in pratica un nuovo tipo di allenamento, che coniugasse lo sport con la cura dell’ambiente.
Per iniziare, basterà indossare le scarpe da tennis e un abbigliamento adatto, munirsi di un sacchetto per i rifiuti e di un buon paio di guanti.
Quindi, non si dovrà fare altro che uscire da casa e allenarsi, e quando si trovano a terra dei rifiuti, semplicemente abbassarsi (magari eseguendo uno squat chinandosi sulle ginocchia fino a terra), raccoglierli e gettarli nel sacchetto.
Poi riprendere l’allenamento.
Il plogging permette di aggiungere anche altri movimenti, oltre gli squat: piegamenti sulle gambe, affondi e allungamenti delle braccia; insomma, oltre ad allenare le gambe, consente di mettere in moto altri muscoli solitamente poco usati.
Si può scegliere di fare plogging ovunque, in città, in campagna, in montagna, al mare, da soli o in gruppo, prendendo l’iniziativa o unirsi a gruppi già costituiti.
Una raccomandazione: quando si raccolgono i rifiuti, bisogna sempre utilizzare guanti abbastanza resistenti, ed evitare di toccarli a mani nude.
Concludiamo indicando i sette benefici derivanti dal plogging.
- Migliora la forma fisica e la salute cardiovascolare.
- Aiuta a perdere peso.
- Migliora l’umore: fare sport è collegato a una riduzione di stress e ansia.
- Rende l’attività fisica una cosa divertente e stimolante.
- Aumenta l’autostima: oltre ad allenarsi, si fa qualcosa di positivo per la comunità.
- Permette di fare qualcosa di concreto per proteggere l’ambiente e gli animali.
- Aiuta a socializzarecon persone che condividono gli stessi valori.