Cava de’ Tirreni, la proposta di Meridione Nazionale sul futuro dell’Ospedale
Con due grandi Ospedali (Nocera - Salerno) e un terzo sempre a Salerno di mega dimensione vicino all’aereoporto, tutti gli altri piccoli
Riceviamo e pubblichiamo
Meridione Nazionale, pur ritenendo apprezzabile e meritevole lo sforzo immane del Comitato in difesa dell’Ospedale di Cava, rileva che purtroppo la battaglia è contro i mulini a vento.
Con due grandi Ospedali (Nocera – Salerno) e un terzo sempre a Salerno di mega dimensione vicino all’aereoporto, tutti gli altri piccoli ospedali locali come Cava sono destinati a chiudere anche e perché il nosocomio di Cava nel piano sanitario regionale è previsto come un centro di pronto soccorso attivo, salva vita, ma al 100% con i cinque reparti necessari ad evitare la morte per un ricoverato da destinare poi altrove per la breve-media-lunga degenza.
E sinceramente per onestà intellettuale, e non solo, non mi sembra una brutta idea anche perché così è in tutto il mondo.
L’ospedale sotto casa è una mera, vana e sciocca illusione. Un sogno irrealizzabile ad occhi aperti.
Tutti i reparti non urgenti per gli eccessivi costi e la struttura non idonea vanno concentrati altrove.
Ma il piano regionale andrebbe adottato e non tenuto nel cassetto.
Per questo andrebbe fatta una lotta di movimento, giudiziaria e politica ad altissimi livelli.
In alternativa, l’Ospedale di Cava potrebbe diventare un polo di un’unica specializzazione universitaria, per esempio cardiologico, ginecologico, oncologico, geriatrico a livello nazionale con accoglienza della casa di sollievo per la dolce morte.
Terza via non datur. Non esiste.
Naturalmente potrei sbagliarmi, ma sono pronto con gli esperti della nostra associazione a poter parlare con tutti senza pregiudizi e vessilli partitici con tutti, niuno escluso.
avv. Alfonso Senatore
Coordinatore Regionale di Meridione Nazionale