Cava de’ Tirreni, i cittadini manifestano davanti all’Ospedale per rivendicare il diritto alla salute
La città ha risposto alla chiamata di operatori della sanità, dei medici e degli infermieri e paramedici che fanno il loro dovere fino
I cavesi in prima linea per difendere il diritto alla salute. Questa mattina i cittadini di Cava de’ Tirreni hanno manifestato davanti all’ospedale Santa Maria dell’Olmo per rivendicare il diritto alla tutela della salute e per un plesso ospedaliero pienamente operativo e non azzoppato che rischia la chiusura dei reparti, come si presenta ormai da anni.
La città ha risposto alla chiamata di operatori della sanità, dei medici e degli infermieri e paramedici che fanno il loro dovere fino allo stremo, quotidianamente, sopperendo, sebbene soltanto in maniera parziale, ala grave mancanza di personale medico. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha fatto riversare in strada centinaia di cavesi è stata la notizia che il reparto di Pediatria ha perso quattro unità mediche e tale carenza non può garantire la funzionalità del reparto tra ambulatorio e degenza se non arriverà altro personale a reintegrare le quattro unità. E’ vero, il reparto non è chiuso, ma, assicurano alcuni membri interni al nosocomio, questo ultimo episodio rischia di diventare soltanto l’anticamera della chiusura del reparto.
Uomini, donne, studenti hanno gridato davanti al nosocomio la propria rabbia per una situazione precaria che grava sulla salute e, a volte anche sulla possibilità di vita o di morte, di un bacino di utenza che va dall’Agro alla Costiera Amalfitana. In seguito, si sono recati davanti a Palazzo di Città per chiedere di parlare col Sindaco o con un suo delegato. Ma, comprensibilmente, non è sceso nessuno ed hanno atteso inutilmente.
Sino ad ora le rassicurazioni e le azioni della politica poco hanno potuto per cambiare la situazione. La città di Cava de’ Tirreni oggi ha espresso chiaramente il proprio pensiero: è finito il tempo delle parole, è il momento di agire.