Piero Fassino e i guasti dell’antipolitica
La sua, sia chiaro, è una posizione coraggiosa ed isolata. E' quello che spesso, se non sempre, accade alle persone perbene che svolgono
Fare demagogia sui costi della politica e sulle indennità percepite dai parlamentari è un esercizio che riesce molto bene e trova larghissimi consensi. E’ però questo un terreno assai scivoloso. In un sistema democratico, infatti, è un giochetto assai pericoloso quello di screditare il Parlamento e delegittimare la politica. D’altro canto, abbiamo assaggiato negli ultimi anni molti dei guasti provocati da questa deriva demagogica. L’antipolitica, purtroppo, porta sempre più ad uno svilimento delle istituzioni e ad un livello sempre più modesto della classe politica. Va, per questo, apprezzata la posizione espressa al riguardo dal deputato del PD Piero Fassino, ex sindaco di Torino e già segretario dei DS. La sua, sia chiaro, è una posizione coraggiosa ed isolata. E’ quello che spesso, se non sempre, accade alle persone perbene che svolgono l’attività politica con passione e dedizione. E’ interessante la sua intervista al Corriere della Sera clicca qui per leggere. Fassino, in un passaggio, è estremamente chiaro. «Non si può pensare che la politica sia una attività a costo zero. Il problema è che sia pagata in modo trasparente e proporzionata alle responsabilità». Proprio così. Certo, poi resta il problema di chi, da deputato, non merita neanche un decimo dell’indennità che percepisce. O di chi fa politica per arricchirsi o comunque godere solo dei benefici. Questo però è un altro discorso e riguarda i criteri di selezione del personale politico. D’altra parte, fin quando avremo questa legge elettorale che di fatto impedisce agli elettori di scegliere i propri rappresentanti, le cose non miglioreranno. Per un Fassino, avremo dieci e forse più parlamentari che non meritano affatto quello che percepiscono.