Politica epidermica e ignorante
Divorzio tra politica e cultura. Politica epidermica e ignorante. Una fotografia puntuale della politica attuale.
Dal cardinale Matteo Maria Zuppi è venuta l’altro giorno una bella lezione di politica. L’arcivescovo di Bologna, infatti, lo ha fatto nel suo intervento in occasione del convegno celebrativo sugli ottanta anni de “Il Codice di Camaldoli”, cui ha preso parte anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Uno dei problemi di oggi – ha affermato il presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana)- è proprio il divorzio tra cultura e politica, non solo per i cattolici, consumatosi negli ultimi decenni del Novecento, con il risultato di una politica epidermica, a volte ignorante, del giorno per giorno, con poche visioni, segnata da interessi modesti ma molto enfatizzati, molto polarizzati”. “Dovremmo diffidare di una politica così – ha aggiunto il capo dei vescovi italiani- ma spesso ne finiamo vittime, presi dall’inganno dell’agonismo digitale che non significa affatto capacità, conoscenza dei problemi, soluzione di questi. Cioè, il tradimento della politica stessa!”. Divorzio tra politica e cultura. Politica epidermica e ignorante. Una fotografia puntuale della politica attuale. D’altra parte, guardiamo i leader che calcano oggi la scena politica. Raffrontiamoli con quelli del passato. Da De Gasperi a Moro. Da La Malfa a Berlinguer… Il raffronto è imbarazzante. Resta, però, aperta la questione di come superare questo stato di cose. In pratica, come ritornare ad una politica più colta e profonda. Più vera. Più aderente ai bisogni reali della gente e dei più deboli in particolare. Molto dipenderà da noi elettori. Non sarà facile, però. Non fosse altro perché il materiale da ardere sull’altare della politica, oggi è comunque spesso scadente.