Silvio Berlusconi, una personalità straordinaria ma divisiva
Un buontempone lunedì mattina, appena fu divulgata la notizia dell’avvenuto decesso di Silvio Berlusconi, scrisse ciò che gli era venuto in testa: “Pace all’anima sua, riposi finalmente in pace, e faccia stare in pace tutti noi”.
L’aforisma denota due cose.
La prima è l’espressione del disincanto verso Silvio Berlusconi, personaggio divisivo, nel senso che o si era a suo favore, o gli si era contro.
La seconda è che il “buontempone” di turno si poneva in equidistanza tra le due posizioni.
E non perché amasse o avesse amato il Cavaliere, anzi…
Il nostro Direttore ha fatto una rapida analisi, nella sua quotidiana rubrica “Cornetto e caffè” di martedì 13, del personaggio e di come abbia inciso, in un trentennio, nel bene e nel male, sulla vita e sulle abitudini degli italiani.
Ma in assenza di un commento più approfondito, sembra riduttivo, per i lettori di questo giornale, non fare qualche ulteriore accenno.
Prima che politico, Berlusconi è stato un grande, anche se discusso, imprenditore, venuto su dalla gavetta, e dopo aver fatto tanti mestieri, tra i quali persino il cabarettista sulle navi da crociera, sulle quali si esibiva con un suo complessino (suonava la chitarra) insieme all’amico cantante-chitarrista napoletano Mariano Apicella; del complesso faceva parte anche Fedele Confalonieri che suonava il pianoforte.
Questo denota la fedeltà dei personaggi amici del Cavaliere, che gli sono rimasti vicini per tutta la vita.
E se a questo colleghiamo il dolore vero di tanti suoi collaboratori, espresso senza remore durante la cerimonia funebre di ieri celebrata nel Duomo di Milano, e dei suoi dipendenti, riscopriamo un lato del carattere del defunto, vale a dire che è stato munifico con tutti coloro che lo hanno avvicinato, ha aiutato tutti, ne è esempio Emilio Fede che ha sperperato al tavolo verde non sappiamo quanto; per non parlare delle olgettine e via ricordando.
Ma se Berlusconi viene visto esclusivamente da questo punto di vista, sembra quasi che sia stato solo un grande benefattore, e sembra nascondere uno degli aspetti più negativi del personaggio, e cioè la decisione di “scendere” in campo non tanto per il bene del paese, ma per il bene del suo impero, del quale risulta sempre più difficile comprenderne la provenienza, nel momento che esso aveva perso il nume tutelare, Bettino Craxi, saltato dopo lo scandalo del Pio Albergo Trivulzio, per una misera tangente che Mario Chiesa, esponente di quel complesso, aveva ricevuto, e che scoperchiò il vaso di Pandora di un sottobosco politico-affaristico e fece saltare Craxi, il suo governo: costringendo Berlusconi a “scendere” in campo, la Magistratura milanese a mettere sotto inchiesta innumerevoli grandi imprenditori, alcuni dei quali si suicidarono.
Insomma, un terremoto nel quale molti perirono.
In tutto ciò l’illustre defunto non fu coinvolto, ma i suoi quattro governi, oltre a innestare un meccanismo di difesa delle sue aziende, anche grazie alle note “leggi ad personam”, divisero il paese tra la chi tira la carretta con il reddito fisso, sul quale paga fino all’ultimo centesimo di tasse e tributi, e chi, invece, fa i salti mortali non solo per “fare impresa”, ma anche per sfuggire il più possibile alle maglie ancora larghe del fisco; e lo stesso Berlusconi non ha lesinato critiche al fisco sanguisuga, e apprezzamento per chi evade.
Ed è anche per chi ha la memoria corta, e si è fatto prendere dalla tenerezza per il bagno di folla che ha seguito il rito funebre, che facciamo una rapidissima escursione delle traversie giudiziarie dell’ex Cavaliere deceduto a 86 anni.
Dopo aver iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset, nelle quali convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications, rimanendo figura simbolo della sua famiglia.
Nell’ottobre 1993 è entrato in politica e nel gennaio 1994 ha creato Forza Italia, partito politico di centro-destra nel 2008 confluito ne Il Popolo della Libertà e poi rifondato nel 2013.
Le sue politiche hanno segnato la vita pubblica italiana dalla metà degli anni novanta in poi con un atteggiamento tipico che è stato definito berlusconismo, ampiamente sostenuto dai suoi seguaci politici e dai suoi elettori, entrando fortemente anche nella cultura di massa e nell’immaginario collettivo italiano ed estero, ma suscitando anche un duro antiberlusconismo da parte degli oppositori, che ne hanno più volte sottolineato il conflitto di interessi, accusandolo di emanazione di leggi ad personam.
Eletto alla Camera dei deputati nel 1994, è stato confermato nelle successive quattro legislature, mentre nel 2013 è stato eletto per la prima volta senatore.
Ha ottenuto quattro incarichi da Presidente del Consiglio: il primo nella XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011).
Con 3339 giorni complessivi è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana, superato in epoche precedenti solo da Benito Mussolini e Giovanni Giolitti; inoltre ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica.
Secondo la rivista americana Forbes, con un patrimonio personale stimato a 7,3 miliardi di dollari USA (circa 6 miliardi di euro), Berlusconi era, nel 2021, il sesto uomo più ricco d’Italia e il 318º più ricco del mondo.
Nel 2009, Forbes lo ha classificato 12º nella sua lista delle persone più potenti del mondo per il ruolo assunto nella politica italiana.
È stato imputato in oltre venti procedimenti giudiziari.
Nel 2013 è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione e all’interdizione ai pubblici uffici per due anni per frode fiscale, decadendo quindi da senatore e cessando di essere un parlamentare dopo quasi vent’anni di presenza ininterrotta nelle due camere (dall’aprile 1994 al novembre 2013).
Tornato candidabile nel 2018, viene eletto parlamentare europeo alle elezioni europee del 2019.
Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, vince nel collegio uninominale di Monza, tornando al Senato dopo 9 anni di assenza.
Ovviamente le sue peripezie politiche e giudiziarie hanno condizionato molto la vita e l’umore degli italiani.
Ed è più che probabile che la frase pubblicata dal nostro amico buontempone “Pace all’anima sua, riposi finalmente in pace, e faccia stare in pace tutti noi” è stata come essersi liberati da un fardello.