Cava de’ Tirreni, l’ing. Mariconda sull’ex Mediateca: “Interessante la proposta Gambardella”
Una sollecitazione propositiva che finalmente accende un focus sulla valorizzazione del patrimonio comunale: nella fattispecie la ex
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Plaudo e condivido la proposta del consigliere Gambardella di aprire una riflessione sull’utilizzo della ex Mediateca.
Un utilizzo a sede universitaria e non solo quale luogo di somministrazione di bevande ed alimenti.
Una sollecitazione propositiva che finalmente accende un focus sulla valorizzazione del patrimonio comunale: nella fattispecie la ex Mediateca.
La possibilità di andare oltre la semplice alienazione dei beni per fare cassa, ma anche di predisporre, in modo frettoloso ed infruttuoso, bandi per la concessione a privati di strutture a fini meramente ludico ricreativi, apre scenari, sinora, non attuati da questa maggioranza nella gestione e valorizzazione del patrimonio comunale.
Al netto della fattibilita e interesse da parte dell’Università, appare sensata e ragionevole la proposta di una destinazione culturale del bene.
Che sia sede universitaria, pubblica o privata, ma anche centro di formazione, master, eventi culturali, biblioteca, corsi di formazione aziendale.
Per la prima volta, in sostanza, si contempla un utilizzo non di mero svago, ma in grado di avere impatti culturali e socio economiche rilevanti.
Una proposta che potrebbe essere da apripista per un approccio metodologico più efficace, partendo da una visione ragionata del bene.
Aggiungo: tale proposta potrebbe trovare un favorevole riscontro ed una concreta e più efficace finalizzazione se preceduta da una verifica, preliminare alla pubblicazione del relativo bando, con operatori economici, enti e/o strutture di formazione accreditate, che possano sostanziare la bontà della iniziativa anche mediante proposte che integrino la idea originaria.
D’altronde, la vigente norma di settore, art. 66 del Dlgs 50/2016, prevede la possibilità di avviare una preliminare consultazione di mercato per preparare la procedura di appalto mediante un bando di affidamento in concessione che possa trovare concreto interesse da parte di potenziali partecipanti a condizioni di gestione piu’ vantaggiose per il Comune anche in relazione alla completezza e validita’ dell’oggetto di appalto.
Tutto quanto tenendo conto del valore intrinseco del bene e della rilevanza del contesto architettonico in cui si colloca.
La richiesta riflessione, laddove recepita da questa maggioranza, insomma, potrebbe avere una valenza generale estendibile anche ad altri beni comunali da gestire tramite terzi.
Insomma, un modo per favorire un uso più coerente degli stessi da parte di operatori qualificati, che potrebbe avere innegabili benefici per la citta, sia per massimizzare i profitti per le pingui casse comunali, ma soprattutto per garantire una destinazione di pubblico interesse volta ad accrescere l’appeal della città, incrementando la qualità dei servizi e nel contempo differenziando la tipologia di utenza servita.
Credo sia ora che questa Amministrazione innalzi la qualità dell’azione politico amministrativa… Lo impongono i tempi… lo esige la città.
Ing. Massimo Mariconda