Un interessante convegno, promosso dal M5S metelliano, si è svolto nel pomeriggio di sabato 27 maggio presso il Comune di Cava de’ Tirreni, che lo ha ospitato nell’aula consiliare, nella previsione che sarebbe stato, com’è avvenuto, molto partecipato.
La sala, infatti, era piena, segno dell’interesse della cittadinanza verso questo argomento il quale, grazie al disinteresse, o alla inefficace comunicazione dei partiti e degli organi di stampa, sembra quasi sconosciuto ai più: alcuni interventi del pubblico lo hanno ben evidenziato.
E chi ha detto, provocatoriamente, che il cittadino interessato ad argomenti seri, che riguardano il futuro del paese, dovrebbe spegnere il televisore perché la maggior parte delle reti parla in prevalenza di baggianate e di gossip, per niente sensibile ad argomenti importanti, è stato guardato come un marziano.
L’emergere di deficienze del genere fa accentuare la nostra avversità per la Tv.
Mancanza di adeguata informazione certamente voluta in quanto il governo meloniano, sebbene sembri di non vedere tanto di buon occhio il problema, è comunque condizionato dal pressing della Lega di Salvini.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che a seguito della perniciosa modifica val Titolo V della Costituzione, avvenuta nel 2001 grazie all’impegno anche della sinistra. Si sta ingrandendo la frattura tra Stato centrale e regioni e rischia ancor più di ingrandirsi tra queste ultime se andasse in porto la proposta del Senatore Calderoli
All’epoca era per la seconda volta Presidente del Consiglio Giuliano Amato, e si faceva la corsa a modificare il più possibile la Carta costituzionale sulla spinta di una forte tendenza a delegare sempre più poteri agli Enti locali, delega ai quali diede un consistente impulso Franco Bassanini, Ministro della Funzione pubblica.
Ma parliamo del convegno del 27 maggio, che, come dicevamo, è stato promosso dal M5S metelliano, e al quale hanno partecipato, oltre agli esponenti locali del Movimento, anche Virginia Villani Coordinatrice provinciale, Anna Bilotti Senatrice, Mariolina Castellone Vice Presidente del Senato, Massimo Villone, senatore del PD, Professore emerito di Diritto Costituzionale della Università di Napoli Federico II, Franco Tavella Segretario Generale Regionale dello Spi-Cgil, e Roberto Fico, ex Presidente della Camera.
Quattro sono stati gli interventi più pregnanti sul tema.
Il primo è quello del Prof. Massimo Villone il quale ha chiarito cos’è la proposta di autonomia differenziata elaborata da Roberto Carderoli e presentata già nel gennaio 2023, illudendosi di poterla fare approvare a tamburo battente forte della maggioranza di destra dell’attuale governo che sembra impegnata ad accelerare i tempi anche perché in tal senso pressata dal suo Vice Salvini.
Non dobbiamo dimenticare che Matteo Salvini, attuale Ministro alle infrastrutture, è l’erede di fatto di Umberto Bossi, che è stato il padre della Autonomia e del Federalismo delle regioni del nord, e la Lega non ha mai abbandonato questa aspirazione, e, non essendoci riuscita, finora, con altri mezzi, ora punta sull’Autonomia Differenziata di Calderoli per attuarla, spaccando il paese in due pezzi: quello ricco del Nord e parte del centro, e quello povero che rimane.
Dopo gli interventi di rito del Sindaco e degli altri organizzatori, si è passati alle relazioni dei “big”, primo fra tutti quello del Prof. Villone che ha affrontato l’argomento sotto l’aspetto legale e procedurale, del quale settimanalmente scrive anche su uno dei più importanti quotidiani nazionali, Repubblica.
Il Prof. Villone non si è limitato solo a spiegare cosa accadrebbe se passasse la riforma di Calderoli, ma ha anticipato alcune sue iniziative e azioni che, già dalla prossima settimana, egli intraprenderà al Senato.
Ha fatto seguito Mariolina Castellone, Vice Presidente del Senato, la quale ha affrontato la questione dal punto di vista politico, anticipando che è stato già avviato un percorso, con il coinvolgimento del Presidente Ignazio La Russa, finalizzato al blocco dell’attuale proposta e all’avvio del conseguente iter modificativo finalizzato a rendere meno onerosa la proposta Calderoli per le Regioni men0 agguerrite e più deboli.
C’è stato, poi, l’intervento di Franco Tavella, Segretario Regionale dello Spi-Cgil della Campania, il quale si è intrattenuto sugli aspetti pratici negativi che si avranno, specialmente nella nostra Regione, se dovesse essere approvata la proposta di Calderoli, che intaccherebbe pesantemente i redditi, già ridotti al lumicino, di tanti pensionati, e non solo, specialmente nel settore della sanità che, in Campania, sembra divenuta la cenerentola dello stato sociale.
Tavella ha anche fatto notare l’anacronismo dell’ampliamento dell’autonomia, in controtendenza rispetto al concetto di Unione Europea: mentre l’Europa si avvia a diventare una federazione di Stati unitari, noi italiani ci presentiamo come una confederazione cioè un paese formato da piccole entità regionali autonome.
La conclusioni le ha tenute l’ex Presidente della Camera Roberto Fico, il quale ha ricordato che già durante il suo mandato si era tentato di avviare il percorso legislativo per l’Autonomia, poi rinviato.
Ai vari interventi da parte del pubblico, tra i preoccupati e i propositivi, ha risposto alla fine il Prof. Villone.
In un successivo articolo ci riserviamo di illustrare adeguatamente la proposta di Calderoli evidenziandone le criticità.