scritto da Nino Maiorino - 19 Maggio 2023 07:10

30 km orari in città

L’auspicio di tutti è che il limite di velocità in città per i veicoli a motore venga ridotto; si parla di portarlo a 30.kh orari, proposta che già da qualche tempo circola in alcune città, come, ad esempio, a Milano, anche a seguito di alcuni mortali incidenti verificatisi di recente.

Certamente vi sono categorie che non saranno d’accordo, prima tra tutte quella di automobilisti e centauri, i quali si vedranno limitare i loro spazi di vita, che nella maggior parte dei casi si legano alla velocità con la quale percorrono le strade cittadine per ridurre i tempi di trasferimento, cosa comprensibilissima ma non sempre giustificabile; se un automobilista per rientrare a casa dopo la giornata di lavoro deve percorrere in città 30 km, viaggiando a 60 km/h impiegherà mezz’ora, se sarà costretto a viaggiare a 30 km/h impiegherà un’ora.

Ma giacché in ogni frangente una scelta va fatta, noi non possiamo non essere d’accordo per la riduzione del limite di velocità in città, che certamente, oltre a ridurre i rischi di incidenti, comporterà anche la riduzione dei consumi di carburante e dei collegati fattori inquinanti.

Indubbiamente in città piccole come la nostra, in tutte le strade del centro e delle immediate periferie il limite dei 30 km/h può essere applicato, definendo preventivamente il perimetro da considerare urbano: a nostro parere va bene per il tratto che va dalla località Tengana fino alla rotatoria stradale prossima al casello autostradale, definendo però come considerare il tratto della SS.18 che prosegue verso Nocera Superiore, sul quale la riduzione a 30 km/h non guasterebbe, anche per evitare i disagi che le famiglie di San Giuseppe al Pozzo sopportano da anni in conseguenza del transito dei mezzi pesanti.

Diverse sono le considerazioni da fare per una grande città nella quale convivono strade di specifico percorso urbano con bretelle di attraversamento e di grande traffico veloce.

Prendiamo, ad esempio, il caso di una città come Roma, nella quale il Comune dovrebbe fare attente valutazioni in quanto una cosa è percorrere il lungotevere (dove a nostro avviso il limite di 30 potrebbe andare bene), altra cosa è percorrere la Via Aurelia, o la Via Nomentana,  sulle quale riteniamo che anche il limite di 60 km potrebbe essere inadeguato, o magari la Via Salaria che dovrebbe essere divisa in più tratti, quelli urbani, quelli extra urbani e quelli di collegamenti veloci che potrebbero fruire di velocità superiore.

Stesso discorso vale per Napoli (ci riferiamo a città che conosciamo abbastanza bene) nella quale per tutte le strade del centro il limite di 30 va bene, ma già se ci spostiamo sul lungo tratto che comprende Via Vespucci, Via Cristoforo Colombo e tutto il lunghissimo tratto che va dall’Uscita autostradale di Gianturco (dal Parcheggio Brin per intenderci) fino al Tunnel della Vittoria, il limite di 60 potrebbe risultare inadeguato.

Ma lasciamo alle valutazioni dei singoli Comuni gli aspetti specifici per tornare ad una disamina di carattere generale del ventilato provvedimento, derivante da una proposta di legge nazionale, presentata a Bologna pochi giorni fa, definita “Città 30”, che vuole abbassare il limite di velocità a 30 km/h sulle strade urbane.

La proposta è delle Associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities, Asvis e dalla Fondazione Michele Scarponi, ed è stata presentata nel corso di un confronto pubblico che si è tenuto nell’ambito di Mobilit-ARS, il simposio bolognese dedicato alla gestione della mobilità urbana.

Essa porta la firma Andrea Colombo, ex Assessore alla mobilità di Bologna ed esperto in materia di ambiente e mobilità sostenibile, con lo scopo di rivoluzionare le regole di circolazione nei centri abitati come è stato già fatto in diverse grandi città europee.

La prima caratteristica di una “Città 30” è il rovesciamento di un vecchio paradigma: nelle città scelte per l’applicazione del nuovo disegno di legge, il limite massimo di velocità a 30 km/h diventa la regola per le strade urbane, mentre il limite a 50 km/h viene riservato alle strade a scorrimento veloce, considerate un’eccezione.

A nostro parere ok per i 30 km/h nelle strade urbane, estremamente restrittivo il limite di 50 nelle altre.

E’ palese che la proposta punta ad aumentare la sicurezza sulle strade, ma anche a favorire la mobilità sostenibile e a migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Essa prevede anche il conferimento di più poteri ai Comuni, che possono prendere provvedimenti per il contenimento della velocità pure senza interpellare il Ministero, anche tramite l’installazione di autovelox fissi o mobili sotto il controllo diretto degli organi di Polizia Stradale.

Ai Comuni viene inoltre data la possibilità di usare le telecamere per l’accertamento di violazioni particolarmente pericolose, come la guida usando il cellulare o i sorpassi azzardati.

La proposta prevede anche una verifica dell’efficacia delle misure: ciascun Comune interessato a diventare una “Città 30” a norma di legge, deve essere dotato di indicatori e strumenti per il monitoraggio della mobilità cittadina, che prendano in considerazione non soltanto i dati sull’incidentalità, ma anche quelli su inquinamento atmosferico e acustico in città.

I primi a poter aderire alle restrizioni incluse nella nuova proposta di legge saranno i Comuni di Milano e Bologna, che saranno i primi in Italia a sperimentare il limite a 30 km/h.

Milano sarà una “Zona 30” a partire dal 1° gennaio 2024: salvo alcune eccezioni per le strade di scorrimento, nella città meneghina verrà applicato il nuovo limite di velocità a 30 km/h anche allo scopo di diminuire il numero degli incidenti e dei morti sulle strade.

A partire da giugno 2024 anche Bologna seguirà la stessa strada: l’Amministrazione ha infatti approvato tutte le linee di indirizzo per la realizzazione del progetto “Bologna Città 30”, che prevede di abbassare il limite a 30 km/h non soltanto nel centro storico, ma in tutto il territorio comunale – con delle eccezioni per le strade ad alto scorrimento, dove si potrà viaggiare fino a 50 km/h.

Idea buona a realizzabile, ci sorge qualche perplessità sui tempi di applicazione in quanto, conoscendo i tempi non brevi ai quali siamo purtroppo abituati, le date indicate per i due Comuni pilota sembrano una utopia.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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