Cava de’ Tirreni, Rifondazione comunista sull’Ospedale di Comunità: “Battaglia vinta, ma il lavoro non è finito”
“La notizia è ufficiale Cava de Tirreni avrà l’Ospedale di Comunità. Un nostro obiettivo politico da sempre finalmente raggiunto. Ci dicevano che era impossibile ma ci abbiamo sempre creduto e lavorato perché questo avvenisse”.
Così scrive in un comunicato la sezione metelliana di Rifondazione Comunista a firma della consigliere comunale Filomena Avagliano.
“Pazzi visionari ci chiamavano così ma la lotta paga sempre -si legge ancora- l’Ospedale di Comunità è una struttura sanitaria di ricovero della rete di assistenza territoriale e svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Costruzione entro il 2026 tramite soldi del PNRR. Poi il costo di farlo funzionare dovrebbe ricadere sul SSN. Speriamo che non faccia la fine del palazzetto”.
“Questa è una battaglia che viene da molto lontano -continua- dai presidi per salvaguardare il nostro nosocomio alle tante assemblee, ed incontri di comitati o riunioni in un piccolo garage dove il Dottore Francesco Musumeci con il collega Maurizio di Domenico e una serie di Cittadini (tra cui Antonio Pisapia) costruivamo l’ipotesi di una sanita aperta al territorio, un’ipotesi che fu anche fatta propria dal dottore Walter Di Munzio e che nel corso degli anni ha vissuto fasi alterne. Dopo il fallimento dell’ipotesi di un’Ospedale specializzato (Siemens), era l’unica possibilità per un protagonismo provinciale di Cava de Tirreni. Quello infatti era il tempo in cui il livello dei nostri servizi sociali era altissimo (a quel tempo non vi era un comune che non utilizzasse i nostri protocolli). C’è stato chi ci ha creduto e chi invece no. Per cui anche io, e credo giustamente, rivendico il punto centrale per il quale siamo scesi in campo, nonostante le perplessità. Ma era giusto farlo ed il risultato ci ha dato ragione”.
Il covid ha dimostrato nel caos delle vaccinazioni e nell’isolamento dei medici di base l’urgenza di una risposta del territorio sul territorio.
“Ma il lavoro non è finito -conclude- bisognerà vegliare e stimolare la prossima futura amministrazione perché’ quello spazio si riempia di professionalità e contenuti. L’obiettivo non è, però, completamente raggiunto. È necessario lavorare per la casa del parto e, a seguire, il completamente della cittadella della sanità. Siamo ancora all’inizio. Non bisogna arrendersi, viva Cava de’ Tirreni”.