scritto da Nino Maiorino - 22 Marzo 2023 06:58

Donald Trump rischia l’arresto

La notizia è sensazionale, dal 21 marzo l’ex Presidente americano, Donald Trump, rischia di essere arrestato per reati penalmente rilevanti.

Negli Stati Uniti d’America tutto è sovradimensionato, ciò non toglie che l’arresto di un ex presidente scuota l’opinione pubblica mondiale.

E’ stato lo stesso Trump a pubblicare l’annuncio sui social-media, e non crediamo che sia una sciocchezza o una trovata propagandistica per avviare in anticipo la sua campagna elettorale in quanto effettivamente c’è una indagine in corso sul suo conto da parte della Procura della Repubblica di New York; e giacché negli USA la giustizia non è lenta e labirintica come da noi, gli americani sono molto più spartani e pragmatici, riteniamo che effettivamente Trump corra il rischio di un imminente arresto.

Non è la prima volta che Trump ha avuto beghe con la giustizia, il suo modo di fare lo porta a rischiare continuamente di andare a finire sotto processo.

D’altronde anche noi italiani abbiamo un personaggio che si avvicina molto a Trump, ovviamente con le dovute differenze; ma mentre da noi i labirinti delle leggi e delle procedure giudiziarie  consentono a un danaroso imputato di andare avanti per anni senza rischiare la privazione della liberà personale, altrove è diverso.

Comunque gli intrecci tra la vita politica e quella personale sono analoghi, entrambi non hanno mai economizzato quanto a intrecci tra obblighi istituzionali e “svaghi” privati, con l’aggravante che, nel nostro caso, le prestatrici di favori sono state ricompensate, oltre che con faraonici compensi e donazioni, pure con cariche politiche.

Tornando a Trump è possibile che effettivamente lo vedremo prima o poi in manette.

Ma cos’ha combinato di tanto grave, questa volta, il tycoon americano?

Le autorità di New York lo hanno accusato di aver pagato 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels per comprare il suo silenzio sulla loro relazione nel bel mezzo della campagna elettorale per le presidenziali del 2016.

L’accusa arriva dal procuratore distrettuale di Manhattan, il democratico Alvin Bragg.

Le indagini non sono ancora concluse ma, se quanto affermato dallo sesso Trump risultasse vero, si aprirebbero scenari interessanti. Anche perché Trump ha anche incitato i suoi alla protesta nel caso in cui venisse davvero arrestato: “Protestate, riprendetevi la nazione”, ha detto in un post pubblicato sui social, un appello che riporta alla memoria l’incubo dell’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021 e che fa temere mobilitazioni e scontri.

Trump ha negato la relazione e il suo avvocato ha accusato la Daniels, il cui vero nome è Stephanie Clifford, di estorsione. Un eventuale processo all’ex presidente degli Stati Uniti avrebbe luogo, secondo esperti legali, tra più di un anno.

Il gran giurì di Manhattan ha già ascoltato i testimoni, tra cui l’ex avvocato di Trump Michael Cohen, che ha affermato di aver orchestrato pagamenti alla donna per metterla a tacere sugli incontri sessuali che avrebbe avuto con Trump anni prima.

Cosa succede in caso di arresto?

Nell’immediato, qualsiasi incriminazione richiederebbe a Trump, che al momento si trova a Mar-a-Lago, in Florida, di recarsi presso l’ufficio del procuratore distrettuale nel centro di New York per consegnarsi.

Se si tratta di personaggi in vista, come nel caso di Trump, gli avvocati dell’imputato e i procuratori di solito concordano una data e un’ora, piuttosto che far arrestare la persona a casa.

A Trump verrebbero prese le impronte digitali e la foto segnaletica e dovrebbe presentarsi in tribunale per la contestazione dell’accusa. Gli esperti hanno detto che probabilmente verrebbe rilasciato su cauzione e che gli verrebbe permesso di tornare a casa.

Se venisse incriminato, sarebbe la prima volta per un ex presidente a essere perseguito penalmente.

Il suo attuale avvocato, Joe Tacopina, ha detto che il suo assistito si sarebbe consegnato senza problemi. Se Trump si rifiutasse di presentarsi spontaneamente, i pubblici ministeri potrebbero chiedere l’estradizione dalla Florida, dove attualmente risiede. Estradizione che dovrebbe essere approvata dal governatore Ron DeSantis, possibile sfidante per i repubblicani proprio di Trump per le elezioni presidenziali del 2024.

Donald Trump potrebbe candidarsi alle elezioni USA 2024? Trump ha detto già che, se così fosse, resterebbe in corsa. La costituzione degli Stati Uniti non prevede l’assenza di precedenti penali per concorrere alla presidenza.

Un eventuale processo potrebbe svolgersi proprio nel 2024, secondo le tempistiche dello Stato di New York.

Potrebbe accadere nel bel mezzo della campagna elettorale, o addirittura dopo il giorno delle elezioni, anche se mettere un presidente eletto o un presidente sotto processo per le accuse di uno Stato significherebbe percorrere una strada mai battuta prima.

Dal punto di vista politico non è chiaro come un’eventuale incriminazione possa influenzare le possibilità di Trump di candidarsi alle prossime presidenziali.

Il rischio scontri in caso di arresto di Trump. A seguito della chiamata alle armi da parte dell’ex presidente dopo l’annuncio che martedì 21 marzo potrebbe essere arrestato, si temono scontri nelle strade.

Il procuratore di Manhattan Alvin Bragg, in una nota ha rassicurato il suo staff che la sicurezza è la “priorità” e che le forze dell’ordine indagheranno su “ogni specifica e credibile minaccia” contro la procura. “Non tollereremo tentativi di intimidazione”, ha aggiunto, mentre Kevin Maloney, vice commissario per l’informazione pubblica del New York Police Department, ha fatto sapere che a Lower Manhattan c’è già una “massiccia presenza di polizia”.

Chi è la pornostar che fa tremare Trump?

Stormy Daniels, nome d’arte Stephanie Clifford, non ha probabilmente mai immaginato che un giorno sarebbe divenuta un volto noto per milioni di persone e la donna in grado di far cadere Donald Trump, rendendolo il primo ex presidente della storia americana incriminato per quei reati specifici.

Nata nel marzo 1979 a Baton Rouge, in Louisiana, Clifford è  cresciuta in una diroccata casa di campagna. La sua -ha raccontato nel libro ‘Full Disclosure’-  è stata un’infanzia di povertà e abusi fin da quando aveva solo nove anni.

Mentre frequentava il liceo era già una spogliarellista, muovendo così i primi passi in quell’industria del porno che ha scalato fino al vetta ricevendo premi come regista, scrittrice e star.

Proprio nel suo ruolo di pornostar Clifford ha incontrato nel 2006 Donald Trump, che allora era da poco sposato con Melania ed era da poco divenuto papà di Barron.

Trump era un gigante del settore immobiliare e una star del piccolo schermo con ‘The Apprentice’.

La scintilla della presunta passione fra i due sarebbe scoccata subito: l’allora sessantenne Trump notò la giovane bionda dirompente con occhiali da sole Chanel e la invitò prima a cena e poi nella sua camera. La loro relazione era così ufficialmente iniziata: i due si sarebbero poi incontrati diverse altre volte, Trump le avrebbe telefonato da un numero privato in diverse occasioni, chiamandola  ‘Honeybunch’ (miele – n.d.r.) e le avrebbe promesso ripetutamente di farla apparire nella trasmissione ‘The Apprentice’.

Dopo mesi Clifford non gli ha più risposto.

Nel 2016, dopo la candidatura di Trump, la pornostar ha cercato di vendere la storia della sua presunta relazione con il papabile presidente ai media e ai tabloid, inizialmente senza alcun successo.

Poi, però, la pubblicazione dei fuori onda di ‘Access Hollywood’, in cui Trump descriveva con un linguaggio volgare la sua visione del sesso e come toccava le donne, rese la storia di Stormy Daniels ben più attraente.

Fu allora che l’ex legale e collaboratore di Trump, Michael Cohen, propose a Stormy Daniels 130.000 dollari in cambio del suo silenzio, e la donna accettò firmando l’accordo sul set del suo ultimo film da pornostar.

Per quel pagamento ora Trump rischia l’incriminazione.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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