scritto da Manuel Senatore - 23 Febbraio 2023 08:00

“Welcome to the jungle”: la centralità del Sales Developement Representative nelle aziende, raccontata da Jan Bifolco

Torna la rubrica "Welcome to the jungle", con protagonisti Jan Bifolco e la figura del SDR, punto di contatto fra l'azienda e i clienti

Torna, dopo una lunga pausa, la rubrica “Welcome to the jungle”, in cui vi raccontiamo le esperienze dei giovani e il loro rapporto con il mondo del lavoro. L’obiettivo di queste interviste è sensibilizzare l’attenzione delle persone verso nuovi lavori, ma soprattutto dare spazio a chi, nonostante la carta d’identità sia fresca di stampa, ha già diverse esperienze nel mondo professionistico.

Oggi analizzeremo il Sales Development Representative (SDR), una figura vivacemente richiesta dalle aziende, considerata addirittura come una delle professioni del futuro.

Jan Bifolco, cresciuto a Cava de’Tirreni ma residente a Barcellona da diversi anni per aver intrapreso i suoi studi universitari in Giornalismo e Comunicazione Aziendale ed in Pubblicità, Marketing e Pubbliche Relazioni, ricopre questa posizione per Innovamat, una start-up spagnola che lavora per un obiettivo tanto nobile quanto considerevole: proporre, attraverso il lavoro congiunto di studenti, ricercatori ed esperti del settore, una nuova formulazione dei programmi scolastici inerenti la matematica, per cambiare un sistema definito (a detta di molti), ormai obsoleto e superato. Cambiare quindi l’approccio allo studio nelle scuole può portare, secondo Innovamat, ad un più facile apprendimento delle materie e, di conseguenza, a migliori risultati collettivi e personali.

La figura del SDR ricopre un ruolo fondamentale all’interno delle aziende, in quanto funge da tramite tra i potenziali clienti e l’offerta proposta: un bravo Sales Representative, infatti, è colui che sa ascoltare le richieste del cliente, comprendendone le esigenze al fine di soddisfarne i bisogni.

“Innovamat, infatti, abbraccia diversi territori nel suo business plan (tra cui molti paesi in Sud-America), di conseguenza ha bisogno di operatori con buone conoscenze linguistiche. Da quest’anno ha allargato il suo mercato anche verso l’Italia, che rappresenta il target di cui mi occupo: il mio lavoro infatti consiste nel chiudere riunioni di vendita con le scuole, proponendo loro i programmi ideati dai nostri professionisti.”

Non lasciatevi ingannare dall’apparenza, però: questa professione cela diverse difficoltà, legate soprattutto ai molteplici impegni e alla diffidenza dei dirigenti scolastici, non sempre aperti a nuove realtà.

“Bisogna districarsi tra la disponibilità dei presidi, spesso assenti per ovvi motivi, per cui mi succede spesso di richiamare le stesse scuole a cadenza settimanale. Inoltre, la tempistica rappresenta l’ostacolo maggiore: in pochi minuti devo risultare convincente nell’esposizione del progetto Innovamat, così da catturare l’attenzione dei dirigenti e superare le loro perplessità”

Facile a dirsi: spesso non sono disponibili nemmeno all’ascolto, oppure gli stessi segretari si dimostrano restii a collaborare. La persuasione resta così una skill da implementare continuamente. Superato però lo scoglio dello scetticismo, si passa alla fase della presentazione e della cura del cliente.

“Nel momento in cui si mostrano disponibili, procedo con un’analisi dell’offerta proposta, elencando loro la nostra mission e l’obiettivo che stiamo pian piano portando avanti. Noi crediamo davvero che questo progetto possa dare nuova linfa al sistema scolastico; infatti, non ci definiamo nemmeno venditori veri e propri e forse è l’entusiasmo trasmesso che spesso ci aiuta a fare breccia e a convincere gli istituti ad affidarsi a noi. Da settembre ad oggi, ho chiuso oltre 160 riunioni con diversi istituti comprensivi”.

Empatia, tempismo, ars oratoria e fiuto per gli affari rappresentano dunque, le skills richieste per svolgere questa professione. La sintonia con il cliente, la cura delle sue necessità e il coinvolgimento nella mission aziendale fanno del SDR una figura centrale nelle attività imprenditoriali.

Una professione che abbraccia il futuro con crescente consapevolezza e che “Mi permette di crescere come professionista e come persona. Stare a contatto con tanti individui, con tanti esperti del settore, mi permette di apprendere numerose conoscenze e approfondire il mio bagaglio culturale. Inoltre, trovo molto interessante l’area business-aziendale e questa posizione mi permette di osservare da vicino i suoi funzionamenti, per ambire magari un giorno ad un ruolo superiore.”

Tra l’altro, ci suggerisce Jan che “La possibilità di aiutare il mio Paese a migliorare il proprio sistema scolastico, tra i più disastrati d’Europa, è fonte di grande motivazione. Un mio piccolo contributo può aiutare tanti studenti ad avere un rapporto migliore con la matematica (e la scuola, ndr) e di questo ne potrà giovare l’Italia intera”

Come darti torto, caro Jan…

Giornalista in erba con un futuro ancora tutto da scrivere

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