scritto da Nino Maiorino - 07 Febbraio 2023 06:58

Ravello, suore ribelli barricate nel convento

Le suore si ribellano alle autorità religiose per tutelare il monastero: espulse dall’Ordine

 Da qualche giorno la città di Ravello è scossa da una vicenda che, nonostante i tempi che corrono, che non ci fanno meravigliare più di niente, comunque sta sui social media e gli organi di stampa, prima di tutti “Il Quotidiano della Costiera” diretto da Emiliano Amato, al quale vanno i nostri complimenti sia per l’utile servizio che svolge sul territorio della “divina costiera”, sia per aver appena ricevuto l’incarico di redattore per Salerno del quotidiano “Il Mattino”.

E’ la storia di una ribellione, ma nemmeno questa meraviglierebbe, se non fosse che a farla sono state le suore che si sono serrate nel convento senza intenzione di lasciarlo.

La città di Ravello -2381 abitanti a settembre 2022, patrimonio Unesco dal 1997, a 350 mt/slm- è un piccolo gioiello abbarbicato su una falda dei Monti Lattari, dalla quale gode di una veduta mozzafiato sulla costa e sul mare di Amalfi, è ricca di storia e di antiche costruzioni di varie epoche.

Venne fondata nel V secolo d.C. come luogo di rifugio dalle scorrerie barbariche, specialmente da parte di nobili ricchi, che su quel pianoro edificarono diverse costruzioni.

Nei secoli è stata arricchita da pregevoli edifici, tra i quali il Monastero di Santa Chiara, edificato nel 1700, affidato alle Suore di clausura delle Clarisse, un prestigioso complesso valutato 50/60 milioni di euro.

 

Fatta questa essenziale premessa, negli ultimi tempi il Monastero è stato affidato a tre monache, Maria Cristina Fiore di 97 anni, le altre due, Massimiliana Panza di Nola e Angela Maria Punnacka di origine indiane, molto più giovani che assistevano la consorella anziana.

Le tre suore erano convinte che il Convento, costruito su un’ampia e panoramica estensione, fosse entrato nelle mire di speculatori il cui intento era di abbatterlo per edificare strutture edilizie per vacanze e non solo.

Da alcuni anni il Monastero di Ravello, ritenuto tra le più antiche fondazioni francescane femminili in assoluto, sembra a rischio soppressione.

In verità l’estensore del presente articolo, già molti anni fa era venuto a conoscenza di una iniziativa in tal senso, non concretizzatasi.

Se ora la notizia, meritoriamente segnalata dal Direttore de “Il Quotidiano della Costiera”, è veritiera, è evidente che sono riemerse mire speculative, e se così fosse, il Convento sarebbe veramente a rischio.

 

Ovviamente anche in questo caso la cosa non potrebbe concretizzarsi dall’oggi al domani, comunque le Suore hanno deciso di rimanere a salvaguardia dell’area, barricandosi nel convento, tant’è che, allorquando il 1° febbraio, di buon mattino, padre Giorgio Silvestri, Commissario straordinario del Monastero, con Suor Damiana Ardesi, presidente delle Clarisse Urbaniste d’Italia, insieme a due nuove suore che avrebbero dovuto sostituire le “suore ribelli” in base a un provvedimento adottato nello scorso mese di giugno 2022, hanno bussato al portone del Convento, queste sono rimaste sbarrate.

 

Padre Giorgio ha parlato al citofono con Suor Massimiliana Panza chiedendo di entrare, ma la monaca ha rimandato di qualche ora l’incontro, in relazione alle proprie disponibilità o necessità.

Alla scena era presente anche il sindaco Paolo Vuilleumier, di passaggio (abita poco distante dal monastero) che ha parlato con padre Giorgio e i suoi assistenti.

 

In base a quanto si è saputo, il commissario avrebbe portato con sé un provvedimento degli organi superiori destinato al trasferimento proprio di Suor Massimiliana Panza e di Suor Angela Maria Punnacka; ad assistere l’inferma 97.enne suor Maria Cristina (l’unica che rimarrebbe nel monastero in cui vive da ben 68 anni) sarebbe pronta un’altra suora con mansioni di infermiera.

Padre Giorgio Silvestri all’ingresso del monastero ha dichiarato:

“Il monastero non è soppresso. Io sono qui per portare delle nuove suore in più, una è infermiera che si prenderà cura dell’anziana 97enne. Soltanto che la permalosità e un po’ di incomprensione, la paura, hanno bisogno della loro intimità, d’altra parte è comprensibile, questo tipo di vita claustrale ci impedisce il dialogo con le attuali occupanti. Dobbiamo parlare con queste suore. Certamente ce ne sarebbero in più”.

Alla domanda se il Monastero continuerà la propria attività con le due nuove suore a sostituirne altrettante, ha risposto: “Lo scopo è proprio quello di prendersi cura di Suor Maria Cristina, il monastero è già vivo ed esistente e prosegue. Tutto il resto sono questioni interne di dialoghi tra suore, dovremmo chiarirlo anche parlando con le attuali”.

E’ stato chiesto: “Quindi la federazione sta immettendo nuove energie per consentire la prosecuzione di questa istituzione viva da oltre sette secoli?”

“Si, proprio così” ha confermato padre Giorgio.

Ma c’è un antefatto che non va taciuto.

La scorsa primavera le ultime tre monache rimaste avevano scritto a Papa Francesco offrendogli in dono tutte le proprietà del monastero per la sua carità.

Il 25 giugno dal Vaticano il Sostituto per la Segreteria di Stato veniva incaricato dal Pontefice di comunicare alle monache l’accettazione della donazione.

Ma la gioia delle consorelle è durata davvero poco perché, dopo pochissimi giorni, il Dicastero vaticano per i religiosi “inspiegabilmente” ha disposto il trasferimento, immediato e perentorio, delle tre suore in tre diversi monasteri italiani.

E’ opportuno chiarire il termine “inspiegabilmente”, che riteniamo improprio; evidentemente il Vaticano non aveva valutato che le tre suore, donando a Papa Francesco il Monastero, avevano commesso un abuso in quanto non erano esse le proprietarie; la donazione avrebbe dovuto essere fatta dai legittimi proprietari, non dalle tre suore che ne sono solo occupanti autorizzate.

 

Frattanto la situazione si è evoluta.

Le due monache che avevano opposto resistenza al trasferimento per difendere l’antica istituzione dalla soppressione, Suor Massimiliana Panza e suor Angela Maria Punnacka hanno lasciato definitivamente il monastero, e non saranno più destinate ad altri conventi: le due povere suore sono destinatarie di provvedimento di “dimissione” (questa la formula specifica) per il loro atto di disobbedienza alla Chiesa e all’Ordine delle Suore Clarisse Urbaniste d’Italia: praticamente sono state espulse per aver tentato, ingenuamente, di difendere quel Monastero.

E paradossalmente il provvedimento di destituzione delle due monache porta proprio la firma di Papa Bergoglio: il Vaticano sembra aver fatto un bel guazzabuglio.

 

Ma di tutto ciò sembra che la Suora 97.enne sia stata tenuta all’oscuro di tutto, per non turbarla.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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