scritto da Nino Maiorino - 20 Dicembre 2022 07:37

Addio a Lando Buzzanca

Era stato identificato come “il merlo maschio” centro-meridionale della cinematografia italiana perché, nonostante i 110 film interpretati

Un altro grande attore del cinema italiano ci ha lasciato domenica 18, deceduto all’età di 87 anni, gli ultimi trascorsi in una Residenza Assistenziale per Anziani perché affetto da una malattia invalidante che aveva compromesso le capacità cognitive e mentali.

La morte lo ha colto presso il Policlinico Gemelli dove era ricoverato a seguito di una caduta dalla sedia a rotelle ed era in riabilitazione.

Era stato identificato come “il merlo maschio” centro-meridionale della cinematografia italiana perché, nonostante i 110 film interpretati, tra i quali tanti di valore, aveva avuto successo e notorietà con i film sexy nei quali interpretava lo “sciupafemmine” alle prese con le frustrazioni sessuali verso le donne e verso il matrimonio, stereotipo che gli sarebbe rimasto appiccicato addosso fino alla fine.

Gerlando Buzzanca, detto Lando, ha avuto grande notorietà proprio con film leggeri accanto alle più belle attrici non solo italiane dell’epoca, come Barbara Buchet, Stefania Sandrelli, Laura Antonelli, Sylva Koscina, Rossana Podestà, Agostina Belli e Femi Benussi: la mascella prominente, il bel sorriso e il naso scolpito lo avevano reso il nuovo prototipo del dongiovanni di provincia, erede del “gallismo” nostrano che durante il secolo precedente aveva dominato nella società e sulle scene.

Ed è grazie a tali film della commedia sexy all’italiana, in cui alternava ruoli da donnaiolo impenitente sessualmente iperattivo ad altri di uomo impotente, che a Lando Buzzanca, negli anni ’70, arrivò Il vero successo: tra i primi c’è proprio “Il merlo maschio”, diretto da Pasquale Festa Campanile

Ma Buzzanca aveva preso parte a 110 film, alcuni di pregio, diretti da registi di valore, del calibro di Pietro Germi, Luigi Magni, Steno, Luciano Salce e Gianni Grimaldi.

Negli anni ’80 la decadenza di questo genere lo confinò a ruoli marginali come in “Secondo Ponzio Pilato” (1987) di Luigi Magni.

Tornò anche a fare teatro fino a quando non trovò un nuovo filone nelle fiction televisive: in particolare nei panni del Principe Giacomo ne “I Vicerè” (2007) di Roberto Faenza ottenne una candidatura al David di Donatello 2008 come miglior attore.

Lando Buzzanca era nato a Palermo il 24 agosto 1935 in una famiglia di artisti; suo zio era attore, mentre il padre faceva il proiezionista.

Fin da bambino, era rimasto affascinato dal mondo del cinema e dopo la scuola dell’obbligo si trasferì a Roma in cerca di fortuna.

Ad appena 16 anni si sposò con Lucia Peralta, futura madre dei suoi due figli Mario e Massimiliano, e poco dopo iniziò a frequentare l’Accademia d’arte drammatica Sharoff.

In quegli anni raccontò di aver sbarcato il lunario industriandosi in varie attività, e anche andando a letto con signore avanti nell’età.

L’approdo nel cinema arrivò come comparsa in kolossal come il celeberrimo “Ben Hur” del 1959, interpretato da Charlton Heston.

Dopo due sceneggiati televisivi di Vittorio Cottafavi, “La trincea” (1961) e “Il mondo è una prigione”(1962), arrivò la chiamata di Pietro Germi per “Divorzio all’italiana” (1961) e “Sedotta e abbandonata”(1964) dove recitò al fianco di Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli.

In seguito lavorò per altri grandi registi: Elio Petri in “I giorni contati”(1962); Dino Risi in “I mostri”(1963); Antonio Pietrangeli in “La parmigiana”(1963); Nanni Loy in “Made in Italy” (1965); Alberto Lattuada in “Don Giovanni in Sicilia” (1967).

Gradualmente si affermò anche come attore umoristico con ruoli da spalla di Gino Cervi e Franco e Ciccio e con Sergio Corbucci avviò una collaborazione intensa a partire dalla parodia “James Tont, operazione uno” (1965).

Negli ultimi anni ha continuato a lavorare per la Tv con sceneggiati come “Il restauratore”, (2012 – 2014) episodi fascinosi ma surreali che ebbero un discreto successo.

La carriera artistica di Buzzanca si è conclusa proprio alla TV, per la quale ha lavorato fino al 2018.

La critica non è stata mai dolce con Buzzanca attore, lo ha sempre snobbato considerandolo come un antipatico spaccone sciupafemmine; ma Lando è stato ricompensato dal pubblico, che lo apprezzava e lo amava, anche se la sua morte è passata un po’ in sordina.

Anche noi di Ulisse ci uniamo al cordoglio dei familiari e degli amici: riposi in pace.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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