scritto da Gildo De Stefano - 06 Dicembre 2022 18:14

Le guerre del Terzo Millennio

Esiste poi anche una guerra dell'arte o meglio, in questo caso, una guerra all'arte, cioè al bello, alla raffinatezza del gusto e dei modi

Tra le molte peculiarità che distinguono la nostra epoca c’è da registrare quella della conflittualità permanente di cui la recente guerra in Ucraina non è che l’ennesimo esempio.

Tuttavia, ci sono vari tipi di guerra: c’è la guerra fredda, la guerra strisciante, la guerra maliziosa e così via. Addirittura nella terminologia corrente il termine stesso di guerra (con tutti i suoi “corollari”: assalto, attacco, aggressione, ecc.) è ormai entrato nel linguaggio comune, simbolo efficace di una situazione, d’uno stato d’animo, di una statistica. Così si parla di guerra dell’auditel, guerra della finanza, aggressione sportiva (a parte gli ultras, ecc.); sono questi tutti modi che servono a comunicare un “momento” della vita che sta intorno a noi.

Esiste poi anche una guerra dell’arte o meglio, in questo caso, una guerra all’arte, cioè al bello, alla raffinatezza del gusto e dei modi, alla correttezza dei comportamenti e degli stati d’animo. Se ne va progressivamente in fumo, per così dire, una parte fondamentale di noi, di tutto ciò che l’umanità ha appreso in secoli e secoli di riflessione, di studi, di confronti. Se le bombe di Putin hanno distrutto buona parte dei tesori ucraini, altro tipo di proiettili aggrediscono e distruggono ogni giorno il patrimonio di un’altra bellezza: quella dell’intelligenza, della solidarietà, del rispetto.

La conclusione sembra scontata: dovremo abituarci a vivere col brutto, col sopruso, con l’inganno, con la sopraffazione. Sono tutte cose queste che non appartengono al mondo dell’ arte e della cultura per cui potremmo dire che stiamo andando incontro ad una vera e propria disfatta (giusto per usare un termine di assuefazione bellica).

La storia ci ha insegnato che quando arte e cultura vengono meno ovvero sono ridotte al lumicino, non è possibile nemmeno percorrere alcun cammino di pace, il che significa avviare l’umanità presente ad un declino senza speranza.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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