Cava de’ Tirreni, Enrico Polacco e le ambasce di Forza Italia (e del centrodestra metelliano)
Cava de' Tirreni, Enrico Polacco e le ambasce di Forza Italia (e del centrodestra)
Nell’approfondimento del voto alle elezioni politiche, quest’oggi il nostro giornale ha pubblicato l’intervista a Enrico Polacco, attualmente dirigente regionale di Forza Italia. Amico da una vita, dai tempi ormai lontani e giovanili della Democrazia Cristiana, Enrico è rimasto fedele nel tempo ad un’impostazione politica fermamente moderata.
La moderazione nei toni e nei contenuti contraddistingue anche questa sua intervista.
Non è un momento particolarmente felice per Forza Italia sul piano nazionale. I contrasti del suo storico leader e fondatore Silvio Berlusconi con la giovane leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni non fanno bene al centrodestra, ma soprattutto a Forza Italia. In un simile contesto, forse non sarà facile, anche sul piano locale, trovare l’armonia.
Enrico Polacco alla nuova dirigenza locale azzurra, in particolare al consigliere comunale Pasquale Senatore, chiede di portare avanti la riorganizzazione del partito. La vedo dura. Tuttavia, se ci sarà umiltà ed unità d’intenti fra le varie anime del partito azzurro cavese, non è un’impresa impossibile. Non fosse altro perché il centrodestra ha bisogno come il pane della componente moderata e centrista. In città come nel Paese.
Per quanto riguarda le prospettive del centrodestra nella nostra città, Enrico Polacco individua alcune criticità. La prima è “che ultimamente le elezioni si vincono soprattutto per demerito degli avversari”. Vero. Le ultime elezioni comunali ne sono una dimostrazione. Il centrodestra ha fatto di tutto per perderle, operando scelte sbagliate e divisive nell’anno che precedette il voto. Alla fine, il suo candidato sindaco Marcello Murolo fu sostanzialmente lasciato solo. Ci fu solo un’unità di facciata tra quelli che erano rimasti nel centrodestra. Nel frattempo, non pochi dei suoi esponenti erano stati costretti e/o avevano trovato più conveniente una collocazione nel centrosinistra. Fu un gioco al massacro.
Per Polacco sembra che le cose non siano cambiate. Denuncia, infatti, che c’è “solo uno sgomitare, tra i vari esponenti politici, per ottenere la pole position”. Senza contare poi, aggiungiamo, che bisognerà sempre fare i conti con La Fratellanza. Da qui, secondo Polacco, la necessità di “una regia da condividere con tutti”.
Insomma, la situazione per l’attuale opposizione è complicata. Vedremo cosa si riuscirà a mettere in campo. Certo, il civismo di facciata che denuncia Polacco di sicuro sembra avere il fiato corto. Serve a poco, infatti, il civismo come elemento distintivo. E purtroppo divisivo. Un modo, cioè, solo per marcare politicamente il territorio.
Altre prospettive potrebbe avere una proposta civica aggregante e inclusiva. Aperta anche ai partiti. Scenario, questo, eventualmente possibile e praticabile sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Questa è però un’altra storia. E per ora nulla si intravede in tal senso.
Non resta che stare alla finestra e osservare gli sviluppi.
Ah, dimenticavo. Auguri a Enrico per il suo prossimo ingresso nel club dei nonni. Come dire, non è mai troppo tardi.