Giorgia Meloni e il rebus per la formazione del nuovo governo
Giorgia Meloni e il rebus per la formazione del nuovo governo
Da questo mese riprende la pubblicazione della rubrica Cornetto e Caffè curata dal nostro Direttore. Saranno commentati di volta in volta, in poche righe, temi e fatti di attualità che spazieranno dalla politica all’economia, dalla cultura al costume, dal lavoro alla scuola, dalla società allo sport.
Siamo alle prese con il prezzo del gas, ora a quanto pare anche con quello del petrolio. Nel frattempo la minaccia atomica russa è sempre più incombente. E poi, tanto per non farci mancare nulla, il folle e folkloristico leader nordcoreano Kim Jong-un ha ripreso a lanciare missili. A Kim non è parso vero tornare di nuovo a giocare alla guerra. Ora dalla sua ha pure Putin dopo che da sempre ha avuto la copertura e il sostegno della Cina. In questo scenario così preoccupante in Italia siamo ancora con un governo dimissionario, in attesa che la Meloni possa fare il suo esecutivo. E la ressa ad accaparrarsi una poltrona ministeriale è quella di sempre. Giorgia Meloni però sembra avere le idee chiare in proposito. Non intende farsi imporre dei nomi e vuole formare un governo fatto di gente competente e inattaccabile. Il proposito è dei migliori. Vedremo quanto riuscirà a tener fede a queste sue intenzioni. Le pressioni non mancheranno e comunque dovrà far quadrare i conti tra le varie aspettative degli altri due partiti della coalizione. E neanche scontentare i suoi, ovviamente. In conclusione, un bel rompicapo, un rebus. Una cosa è certa. Dice non bene, ma benissimo quando afferma che l’attuale momento è «la fase più difficile della storia della politica». Speriamo che di ciò riescano ad averne contezza un po’ tutti. Nella maggioranza in primo luogo, ma anche nell’opposizione.