Cava de’ Tirreni, a colloquio con Giuseppe Benevento candidato Cinque Stelle alla Camera dei Deputati alle ultime elezioni
Cava de' Tirreni, a colloquio con Giuseppe Benevento candidato Cinque Stelle alla Camera dei Deputati alle ultime elezioni
Giuseppe Benevento, cavese, cinquantanove anni, sposato, 2 figli, laureato in ingegneria civile per la difesa suolo e la pianificazione territoriale, attualmente dipendente di un centro di ricerca universitario, dopo essere stato candidato sindaco a Cava de’ Tirreni per i Cinque Stelle alle ultime comunali del 2020, ha vissuto da protagonista le elezioni politiche di domenica scorsa come candidato nel nostro collegio uninominale alla Camera sempre in rappresentanza del Movimento Cinque Stelle.
Immaginiamo che lei, sia a livello personale che del Movimento, sia rimasto soddisfatto dell’esito di queste elezioni?
Quando i vertici del MoVimento mi hanno chiesto di rappresentare lo stesso nel collegio Uninominale U06 Salerno per le elezioni alla Camera dei Deputati non mi è stato chiesto di vincere. Sapevamo tutti che era un collegio difficile. Oggi analizzo il risultati ottenuti e mi trovo con un 24,75% nel collegio e un 24,40 % nella nostra città, superando il PD in entrambi i casi. Mi chiede se sono soddisfatto? Io direi “di più”
Una curiosità? A lei quant’è costata economicamente questa campagna elettorale quale candidato nel collegio uninominale?
Praticamente il costo della stampa dei santini, dei fac-simile delle schede e dei manifesti: circa 750,00 euro.
A Cava, alle ultime comunali con lei candidato sindaco, il Movimento Cinque Stelle racimolò appena un migliaio di voti e non riuscì neanche ad avere il 3,5% dei consensi. Alle politiche di domenica, lei è stato votato da quasi 6 mila elettori sfiorando il 25% dei consensi. Come spiega questo riemergere del consenso per il Movimento quando prevale il voto di opinione?
Le elezioni amministrative e le politiche non sono confrontabili. In ogni caso ritengo che 2 anni fa il MoVimento era in uno dei suoi momenti più bui, con contrasti interni, e reduce da un governo con la Lega, che personalmente non ho mai condiviso; inoltre, il sottoscritto era un emerito sconosciuto per la vita politica cavese. Oggi il MoVimento anche grazie al nuovo corso voluto dal Presidente Conte ha una più chiara identità e ha puntato su candidati frutto di una selezione più attenta. Qualche merito vorrei attribuirmelo, anche se qualcuno lo potrà giudicare presuntuoso da parte mia. La gente ha imparato a conoscermi e ad apprezzarmi per le poche doti che posso mettere in campo. Ho fatto una campagna elettorale sia a Cava che in giro per il collegio parlando di temi e portando avanti una “operazione verità” rispetto alle tante falsità che hanno fatto passare sulle misure che abbiamo portato a casa in circa tre anni di governo, prima dell’avvento del messia Draghi e mai parlando dei miei avversari politici.
Non è soprattutto merito del populismo contiano sul reddito di cittadinanza?
Non è così, è troppo semplicistico ridurre il consenso che il MoVimento ha riscosso al RDC. Ma anche se fosse. Era una misura proposta nel programma elettorale del 2018 ed è stata realizzata insieme alle tante altre che hanno consentito si attuasse l’80% del programma. Inoltre, anche se fosse, sarebbe una ragione del tutto legittima, il reddito di cittadinanza è una misura di civiltà a protezione dei più deboli, va resa ancora più universalistica (ad esempio cancellando l’odiosa esclusione degli stranieri immigrati con permesso di soggiorno da meno di 10 anni). Migliorata senza alcun dubbio nella parte delle politiche attive e dell’individuazione di chi ne ha diritto (es. giovani sotto i 30 anni che pur abili al lavoro non lo cercano). Ci vuole inoltre un salario minimo con una soglia fissata per legge.
A ogni modo, questo voto delle politiche si rifletterà sulla politica cittadina? Se sì, come?
La risposta è: me lo auguro ma non ci credo.
La politica cavese è ancora troppo ancorata alle clientele, c’è gente che trascorre le sue giornate non concentrandosi a risolvere i problemi della città o a produrre iniziative per la stessa, ma alla continua ricerca del consenso personale che gli possa assicurare un buon risultato alla successiva tornata elettorale, prodigandosi nel risolvere i problemi del singolo cittadino a cui poi andare a chiedere il voto al momento opportuno. L’interesse comune è un emerito sconosciuto in città. Anche in queste politiche si sono viste scene ridicole, qualcuno ha fatto la campagna elettorale come se si trattasse di amministrative, aspettando addirittura le persone davanti ai seggi, con il solo scopo di fare lo sherpa per altri, mentendo ai suoi concittadini sapendo di mentire.
Cava ha bisogno di una scossa profonda devono venire fuori le migliori energie della città e alcuni figuri devono essere messi da parte. I Cavesi devono puntare sulle competenze che ci consentano di tirarci fuori dalle paludi in cui siamo incagliati da qualche anno. Soprattutto si deve puntare su persone che non vivono di politica.
La ricetta nel breve potrebbe essere un governo di “Salute Cittadina” che vada al di la delle ideologie politiche e che metta giù un progetto serio per la Città. Ciò che manca è un aggregatore, una personalità stimata in città che decida di mettersi in gioco al servizio della collettività.
Qual è il suo giudizio sull’attuale panorama politico cavese?
Desolante.
Il voto di domenica comunque certifica che il Movimento ha un suo seguito in città. Cosa intendete fare per fidelizzare questo voto in vista delle prossime comunali quando ci saranno?
Io mi sono messo al servizio del MoVimento e mi è stato assicurato che il prossimo passo sarà strutturaci sui territori. Abbiamo bisogno di essere organizzati, non può gravare tutto su uno solo affiancato da pochi volontari che ci mettono l’anima senza avere alcun ruolo riconosciuto.
I grandi attestati di stima che ho ricevuto durante la campagna elettorale, nei seggi (sono stato quello che ha preso più consensi personali, ben 305 voti) e dopo, con messaggi personali e sui social, mi caricano di responsabilità per un futuro che certo non potrò affrontare da solo. Lavoreremo di squadra come abbiamo sempre fatto, mantenendo il contatto con la gente.
E in termini di eventuali alleanze come vi muoverete?
Il MoVimento rispetto a 5 anni fa ha assunto una chiara collocazione politica di forza progressista. Ciò che ha detto il Presidente Conte, riferendosi ai vertici nazionali del PD e delle forze di sinistra “noi non ci siederemo con l’attuale classe dirigente”, vale anche per me mi devono far capire prima chi sono i miei interlocutori, e poi decideremo, questo se sarò io dovermi sedere con qualcuno, la scelta spetterà gli attivisti cavesi e ai vertici del MoVimento.
L’ipotesi di una proposta politico-amministrativa civica per il Movimento è all’ordine del giorno o è tra le cose possibili o, al contrario, tra quelle da escludere a priori?
Per il momento non mi sento di escludere alcuna ipotesi, ma come detto noi siamo parte di una forza politica con una sua identità e ci orienteremo sulle scelte future confrontandoci tra noi e con i vertici del MoVimento con cui c’è un contatto continuo.
Per chiudere, cosa c’è politicamente dietro l’angolo per Giuseppe Benevento?
Al momento sono tornato al mio lavoro da ingegnere, dopo la pausa in cui mi sono prestato alla politica a tempo praticamente pieno. Il futuro lo decideremo con i vertici regionali e nazionali del MoVimento. Per quanto riguarda la vita politica cavese sto avendo varie sollecitazioni. Ci confronteremo con tutti ma non prenderò impegni con nessuno se non si chiarisce qual è in quadro futuro, io non mi accontento della cornice.