Cava de’ Tirreni, nella Chiesa di Sant’Alfonso sarà esposta la Reliquia dell’Abito di Padre Pio
Cava de' Tirreni, nella Chiesa di Sant’Alfonso sarà esposta la Reliquia dell’Abito di Padre Pio
Le vie della fede sono diverse, si potrebbe dire che ognuno di noi, credente, ateo o agnostico che sia, nel corso della propria esistenza, non può sfuggire al più importante degli interrogativi: “La nostra vita è frutto del caso o di un disegno trascendente?”.
Coloro i quali sono “dotati” di una fede granitica, credenti o atei (sì, perché ritengo che anche l’ateismo rappresenti una forma di “fede”) che siano, sfuggono a questa domanda, in virtù delle proprie convinzioni, ma penso che la gran parte delle persone (compresi i santi nei momenti di “buio”) più di qualche dubbio se lo siano posto, spesso oscillando tra speranza e scetticismo…
Nel corso della storia, figure gigantesche, cito, per dare l’idea, San Francesco (ma l’elenco potrebbe essere molto lungo), hanno infranto il muro della razionalità, mostrando che non con la sola ragione è possibile porsi di fronte al mistero della vita. I secoli che ci separano da questi grandi, tuttavia, determinano un certo distacco nel prendere per veri i miracoli e le stesse testimonianze di eventi prodigiosi, che si ripetono interrottamente nel tempo, difficilmente scuotono lo scetticismo o l’apparente disinteresse della gente…
Nello scorso secolo, tuttavia, abbiamo registrato delle testimonianze concrete (filmati, perizie scientifiche, testimonianze) confortate da scienziati, persone tuttora viventi, su personaggi carismatici, dotati di “facoltà” eccezionali, che sembrano sfidare i dubbi e mostrare che non siamo fatti di sola materia.
Il più famoso di tutti, probabilmente, è San Pio, meglio ricordato col semplice appellativo di Padre Pio da Pietrelcina. Lungi da me la presunzione di voler percorrere, in questo scritto, l’itinerario prodigioso della vita di questo uomo straordinario: mi limito solo a suggerire a qualche scettico di avvicinarsi con spirito aperto, anche critico, al percorso esistenziale di questo umile frate cappuccino… potrebbe stupirsi e trovare qualche risposta in più verso la via della fede…
Nelle biografie dei Santi e nella devozione popolare, spesso, riscuotono particolare interesse perfino gli ambienti, gli oggetti appartenuti a queste persone. Ai confini tra il sacro e il profano, quando non si esagera, va ricordato che i luoghi in cui è vissuto e perfino le “cose”sembrano, in parte, conservare qualcosa del carisma del personaggiocui sono appartenute.
Questo è avvenuto e avviene a qualunque latitudine, basti citare un caso del non vicino Libano, dove nell’Ottocento è vissuto un frate molto simile al nostro Padre Pio, San Charbel, membro della Chiesta cattolica maronita, venerato perfino da molti musulmani, le cui “opere” sembrano continuare ancora oggi, sfidando lo scetticismo moderno. Molti avvenimenti prodigiosi verificatisi durante la sua vita, ma soprattutto dopo la sua morte, in particolare nei pressi della sua tomba, sembrano sovvertire ogni logica e ogni ragione…
Nei prossimi giorni, dal 16 al 199 settembre, nella locale chiesa di Sant’Alfonso, sarà ospitata ed esposta la Reliquia dell’Abito di Padre Pio. La nostra città vivrà dunque un’occasione di meditazione sulla vita e sulle opere del santo di Pietrelcina, grazie all’incessante opera del vulcanico parroco don Gioacchino, uomo capace di coniugare la fede con le opere concrete, come testimoniato dalle innumerevoli iniziative di rilevanza sociale, rivolte soprattutto ai bisognosi ed ai giovani.
Proprio per questi ultimi, l’arrivo della reliquia potrà rappresentare un’occasione per conoscere un grande, umile frate, che ha impresso una grande impronta nella recente storia del cristianesimo. Padre Pio dimostra che, in antitesi al consumismo ed al materialismo imperanti esistono tuttora grandi modelli positivi, cui ispirarsi per crescere in modo sano e positivo, allargando i propri orizzonti esistenziali, fino a sfiorare l’Infinito…