Cava de’ Tirreni, l’Associazione Trombonieri accusa: “La Disfida non si farà per mancanza di fondi da parte del Comune”
Cava de' Tirreni, l'Associazione Trombonieri accusa: "La disfida non si farà per mancanza di fondi da parte del Comune"
La Disfida dei Trombonieri quest’anno non ci sarà. L’A.T.S.C. biasima la condotta dell’Amministrazione comunale e precisa che mancano i fondi e non c’è un chiaro programma a venti giorni dalla data dell’evento
L’Associazione Trombonieri Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni (ATSC) non ci sta e rimanda indietro all’Amministrazione comunale, e in particolare al sindaco Servalli che è l’interlocutore diretto con cui si sono interfacciati, le accuse e le colpe per la mancata organizzazione della Disfida dei Trombonieri, edizione 2022.
Nei giorni passati, quando si andava diffondendo in città la notizia, il Primo cittadino metelliano scrisse un post sul suo profilo Facebook: “Sostenere che la Disfida dei Trombonieri non si farebbe per volontà dell’Amministrazione è una falsità. Vedo che lo si continua a scrivere ossessivamente. L’Amministrazione ha garantito, come sempre, un contributo economico e tutti i supporti necessari. Pare che i gruppi abbiano difficoltà interne di tipo organizzativo. Vediamo nei prossimi giorni di che si tratta. Sarebbe bene che l’ATSC facesse chiarezza per onestà e verità”.
E l’A.T.S.C. ha deciso di fare chiarezza con una dettagliata conferenza stampa per ribattere a tali parole. Pasquale Trezza, Salvatore Senatore e Paolo Apicella, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario dell’Associazione Trombonieri, ricusano l’accusa di essere gli artefici del mancato evento per diatribe interne e hanno tenuto a precisare che di fronte a evidenti, acclarate e comunicate problematiche organizzative di natura esclusivamente economica, dopo due anni di stop duvuti al Covid, dall’Amministrazione hanno ricevuto soltanto promesse, malgrado i sedici incontri che si sono svolti dal 21 settembre 2021 al oggi per comunicare le difficoltà dei gruppi.
“Capisco le loro difficoltà –ha dichiarato il sindaco Servalli in un video pubblicato su Facebook- si possono organizzare e fare la manifestazione. Il Comune c’è dal punto di vista del contributo, così come abbiamo fatto negli anni precedenti, un po’ di più o un po’ di meno, poi vediamo. Certo, dobbiamo redigere il Bilancio di Previsione, ma io mi auguro che nei prossimi giorni, nonostante il chiacchiericcio, e non senza difficoltà, verrà approvato e quindi ci sarà la donazione finanziaria che è già stata prevista”.
Questa donazione, hanno precisato i membri dell’associazione, ammonta a 8.000 euro per lo svolgimento dell’intera manifestazione. Una cifra che non hanno esitato a definire ridicola se si pensa che ognuno degli otto gruppi dei quattro distretti necessita almeno di 6.000/7.000 euro di spese vive per coprire il minimo indispensabile (polvere da sparo, controllo e revisione dei pistoni e degli strumenti musicali, autorizzazioni ecc.). Fino allo stop del Covid ogni gruppo riusciva a provvedere da sé grazie alle entrate provenienti dalle esibizioni in tutta la regione.
“Ma adesso la situazione è cambiata e al Comune lo sapevano benissimo. Non abbiamo più fiducia nell’Amministrazione e non possiamo organizzare nulla su impegni di spesa che, oltre che irrisori, ad ora non sono ancora definiti e sicuri”, hanno rigorosamente asserito i tre membri dell’associazione.
Un’altra questione che è stata discussa riguarda l’organizzazione della Disfida che deve essere di competenza dell’Amministrazione comunale e non dell’A.T.S.C., come accade già in altri comuni d’Italia di tradizione folcloristica, hanno sottolineato il presidente, il vicepresidente e il segretario, facendo fede a quanto è scritto nella delibera di Giunta num. 49 del 1° marzo 2018 dove si può leggere “…venga inserita annualmente nel bilancio comunale la previsione di spesa per l’organizzazione della Disfida e per la concessione di un contributo pro capite alle associazioni partecipanti alla manifestazione”.
All’art. 7 dello statuto comunale, hanno proseguito, si legge “In particolare si riconosce alto valore alla manifestazione storica della Disfida dei Trombonieri, (…) quale momento più significativo della storia e del folclore cittadino”.
Tante belle parole a cui non sono seguiti fatti, secondo l’Associazione, che hanno come risultato l’annullamento dell’edizione 2022 nonostante fosse stato anche trovato un sponsor che voleva sovvenzionare l’evento e anche la Festa di Monte Castello con una cospicua elargizione. Ma anche questo piano è fallito per difficoltà di tipo organizzativo e progettuale che ne avrebbero compromesso la visibilità e lo hanno fatto desistere.
Ad oggi, dunque, lo stato dei fatti è che la Disfida dei Trombonieri, ideata nel 1974 dai mai dimenticati Luca Barba e da Raffaele Senatore, non si svolgerà, che l’organizzazione è ferma al palo, arenata e che i gruppi chiedono vivamente che a guidare e regolamentare la manifestazione, unitamente a quella della Festa di Monte Castello, sia l’Amministrazione comunale.