Minori, dare un’appropriata collocazione alla scultura “Rispetto” di Kazuto Kuetani
Minori, ridare l'appropriata collocazione alla scultura “Rispetto” di Kazuto Kuetani
Kazuto Kuetani, scultore giapponese, autore della Collina della Speranza ad Hiroshima è noto a livello internazionale. La Collina della Speranza è un opera monumentale ciclopica, che non è composta da una singola opera ma è un insieme di sculture che degradano da una collina fino a giungere al tempio buddista di Kosanij.
Il tempio fu voluto dai Kosanji, ricchissima famiglia di industriali, che da convinti buddisti vollero la sua costruzione. Un erede, Kokso Kosanij, loro discendente decise di integrarlo con qualcosa di unico e originale. Il committente pensò che Kuetani era lo scultore giusto, all’epoca in cui accettò l’incarico era già famoso in Giappone, Lo scultore aveva maturato una lunga esperienza in Italia, sopratutto a Roma dove era rimasto abbacinato dall’arte classica romana, infatti, una sua opera è presente nella Città del Vaticano e molte sue creazioni sono state esposte in Italia.
La Collina della Speranza è una città di marmo, costituita da un insieme di innumerevoli opere scultoree tra queste: “Il Centro della Luce, Il Gatto Del Cielo, La Fiumana del Futuro, Il Parco della Nobile Tartaruga, Le Quattro Stagioni Del Vento, Fiamma del Futuro. Lo scultore ha portato nella Terra del Sol Levante, un pezzo d’Italia, dove giunto a Roma all’età di 27 anni, fu ammaliato dalla bellezza dei monumenti da cui nasce “l’innamoramento” per l’arte italiana classica e per il marmo di Carrara. che l’artista ha portato a Hiroshima facendone la materia prima delle sue creazioni scultoree. La Collina della Speranza è un Inno alla Pace, un monito contro la Guerra, minaccia sempre viva che può portare alla catastrofe dell’umanità, una memoria imperitura delle esplosioni atomiche affinchè non si ripeta l’immane tragedia che colpi nella II Guerra Mondiale le due città giapponesi, prima Hiroshima e dopo Nagasaki.
A Minori è presente un’opera di Kuetani, una scultura formata da due grandi blocchi di marmo dal titolo “Rispetto”, che prende vita dalla convinzione dell’autore che rispetto e dialogo sono le solo “armi” a cui deve ricorrere l’uomo per risolvere le proprie controversie. L’opera fu installata in occasione degli incontri Italo-Giapponesi “Minori Japan Festival tenutosi nella cittadina costiera dal 29 Giugno al 10 Luglio del ’91” organizzato e voluto dal “vulcanico” Presidente della Pro Loco di Minori avv. Pasquale Ruocco in collaborazione del Comune di Minori e con il Patrocinio dell’Assessorato Turismo della Regione Campania, l’Ambasciata del Giappone, con la Collaborazione dell’Istituto Giapponese di Cultura, l’Amministrazione Provinciale di Salerno, l’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, La Comunità Montana “Penisola Amalfitana.” Alla fine evento culturale che ebbe ampia copertura televisiva, con la trasmissione televisiva Unomattina, l’opera per volontà dell’ avv. Ruocco e della Pro Loco rimase a Minori.
La scultura originariamente fu collocata in sinergia con le indicazioni dell’autore sul lungomare, in posizione che doveva aprirsi a larghi spazi all’orizzonte con lo sfondo del mare, successivamente veniva trasportata all’incrocio tra Via Gerardo Amato e Via Alfonso Gatto, vicino ad un parcheggio, che in parte mutila il significato dell’opera. Oggi è “ingabbiato” tra le macchine in sosta e il traffico cittadino, perdendo il suo significato profondo che è un invito alla spiritualità e alla riflessione, tanto che lo splendore del marmo sollecita “l’ingegno” dell’anonimo firmatosi “Bois Granata”, che ha voluto lasciare una propria impronta con una scritta che costituisce un oltraggio all’opera di un artista di fama internazionale che con la sua scultura da lustro a Minori.
L’augurio sarebbe, quello di riposizionare l’opera sul lungomare per metterla al centro dell’interesse di un pubblico non distratto e valorizzare una scultura che fa parte del patrimonio artistico della Comunità e dell’intera Costa d’ Amalfi.