scritto da Angela Senatore - 20 Marzo 2022 10:30

LIBRI & LIBRI A colloquio con Sabatina Napolitano

LIBRI & LIBRI A colloquio con Sabatina Napolitano

“Origami: la vita come un foglio di carta che si piega in forme inattese”

 

Origami è il primo romanzo di Sabatina Napolitano, presentato al Premio Strega da Renato Besana con la seguente motivazione: «Questa prima prova narrativa della giovane autrice è ambientata nell’immaginaria città di Itaque, che sembra ruotare attorno a una grande biblioteca. La protagonista, Olga, ne diviene la bibliotecaria e fonda una rivista di letteratura, Origami. Le vicende umane di tutti i personaggi s’intrecciano con quelle della biblioteca e della rivista, quasi che sia la letteratura a preordinare ambizioni, desideri, destini. Il romanzo può esser letto come un apologo sulla centralità della parola scritta. Lo stile è rapido, colloquiale, non privo di accensioni. La vita come un foglio di carta che si può piegare a ripiegare in forme inattese: un origami, appunto.»

Abbiamo incontrato la scrittrice per conoscere meglio lei e il suo libro.

Sabatina, partiamo subito dal nocciolo: lei ha definito Origami un romanzo modernista, cosa intende?

Ho parlato del romanzo modernista in riferimento alla Woolf. È chiaro che i modelli sono importanti ma che poi è necessario separarsene. Per scrivere è necessario allontanarsi dai modelli letterari. Scrivere è sentirsi guidati, con un mezzo, la penna e l’ispirazione che ti aiuta a superare le difficoltà. Ecco se pensiamo che tutti gli scrittori prima di noi, nel momento in cui hanno cominciato a scrivere si sono trovati a rispondere alle stesse domande, ci pare naturale difendere i nostri figli. Il rapporto coi modelli è come prendere un treno in cui ti siedi e senti odore di mandarini. Vale lo stesso per i morti, perché paradossalmente il dialogo migliore lo si ha con i morti. Origami comunque dichiara apertamente quali sono i suoi modelli e i miei all’interno del romanzo. Mario Baudino mi ha detto che la definizione “romanzo modernista” spaventa, soprattutto gli editori ma oramai il romanzo è stato pubblicato.

Sicuramente la sua scelta stilistica e narrativa è coraggiosa. A chi si è ispirata?

Fante, Borges, Murakami, Foster Wallace, Queneau, Roth, Nabokov, etc. Tra gli uomini. Austen, Woolf, Atwood, Lahiri, etc per le donne. Più che coraggiosa direi che non ho voluto scrivere un romanzo in una lingua banale. Ma è evidente che l’impasto letterario sia pieno di ingredienti. Una delle cose che più mi rende inquieta è tenere le mani ferme. Parlo proprio del tenere le mani ferme senza far nulla. Una altra cosa che mi rende inquieta sono gli orecchini a cerchio, prima li tolleravo ora li indosserei solo per casi estremamente urgenti. Mi pare evidente che essendo intrisa di piccole manie e piccoli rituali non solo correggo molto, ma sono abbastanza lenta nei processi letterari. La vittoria più grande credo sia quella di rileggersi e provare il piacere che senti leggendo uno di quei modelli di cui parlavamo prima. Mi piacerebbe trovare presto qualcuno che voglia trasformare Origami in un film o tradurlo.

Ci parli di lei. Chi è Sabatina Napolitano?

Sabatina è scrittrice e poeta, nata a La Maddalena, in Sardegna e vissuta come una isolana. Ha sempre rivendicato la sua autonomia di pensiero. È amante della filosofia, della cultura e dell’arte. Non ha strade giuste e quelle percorribili le ha sempre sbagliate. È un disastro in amore pur essendo molto passionale, ha avuto una sola storia durata tre anni e mezzo per cui ha mandato all’aria un matrimonio. È sempre rimasta schiva, riservata, generosa ma diffidente. Dopo i vent’anni, coi trenta le è venuta voglia di fare sul serio di trovare un uomo che rappresenti il bene, la grazia di dio, per fare un figlio, ecco, per creare una famiglia. Ama pregare. Passa dei periodi andando a messa tutti i giorni (una abitudine che ha da ragazzina). Scrive da quando era bambina, da quando di fatto ha imparato a scrivere. Poi dall’età di dodici anni, in cui ha cominciato a scrivere con penna e quadernetto più seriamente non ha mai lasciato la buona abitudine di scrivere per almeno due ore al giorno.

Quanto le somiglia Olga, la protagonista di Origami?

Olga ha bisogno di una lettura seria, della critica che non posso farmi da sola. Olga è un nome che prendo in prestito da Nabokov e che lui usa spesso non solo per i racconti ma anche per “Un mondo sinistro”. Ecco Olga è una donna bella ma stralunata, intellettuale, immersa nei libri. Accarezza spesso idee suicide, omicide, ma per un periodo della sua vita fa volontariato. È una anima che si impiega per l’umanità e fa di tutto per gli altri, ma poi odia Piera. E la vuole morta. Insomma è una come noi, umana e capricciosa, ma anche influente, potente, ambita e fragilissima. Essendo una mia creatura e proveniente da me, le sue sensazioni e scene nascono dai miei miti interiori. Quando parlo del rapporto con gli uomini nell’adolescenza, della prima volta in cui fa l’amore, del mare di inverno, della sabbia, delle giornate passate in biblioteca a ballare, ecco il romanzo va letto approfonditamente e capito. Olga è una parte di me, custodisce alcune mie trasgressioni.

Quanto somiglia Olga ad altri personaggi letterari, chi sono i suoi ispiratori?

Olga non ritorna e non parte non è una supereroina, ed è un personaggio nuovissimo e autonomo all’interno del panorama letterario. Mi sarebbe piaciuto scrivere un romanzo su una filologa classica, o su una pittrice, ma per ora lei è la mia bibliotecaria. Magari in punto di morte, se potessi scegliere prima, dedicherò un saggio per ogni mia grande protagonista. Olga è la prima ed è una bibliotecaria e una giornalista. Marianne è una ex ballerina. Nora un ex suora. Origami è un romanzo di una bibliotecaria che ama fare origami, ami i figli, la carta, la stampa, i giornali, la letteratura e l’informazione.

In Origami, Olga si muove in un ambiente, per così dire patinato. È così l’ambiente letterario?

L’ambiente letterario è competizione. Non si diventa scrittori per farsi delle amicizie ma per natura. Per lo meno non posso fare a meno di scrivere altrimenti muoio dentro. L’artista vive per emozionare il pubblico, lo scrittore spesso scrive per sopravvivere.

Giornalista pubblicista, collabora con Ulisse online dal 2021 occupandosi principalmente della pagina culturale e di critica letteraria. È stata curatrice della rassegna letteraria Caffè letterari metelliani organizzata da Ulisse online e IIS Della Corte Vanvitelli e ha collaborato con Telespazio in occasione del Premio Com&te. È da maggio 2023 responsabile della Comunicazione di Fabi Salerno. Abilitata all’esercizio della professione forense, lavora in una delle principali banche italiane con specializzazione nel settore del credito fondiario.

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