Fabio Siani for sindaco? Non sarà facile, ma…
Fabio Siani for sindaco? Non sarà facile, ma...
La novità politica del giorno è la candidatura (o se preferite la disponibilità a candidarsi) a sindaco di Cava de’ Tirreni dell’avvocato Fabio Siani, esponente di spicco di Fratelli d’Italia in città.
Non è certo una novità che Fratelli d’Italia sostenga come suo candidato a sindaco Fabio Siani, il quale finora è stato sempre in prima fila, ma anche e sempre molto lesto a giocare a nascondino.
Sarà questa la volta buona? Forse sì. Il tempo ce lo dirà. I numeri li ha. Figlio della buona borghesia cavese, professionista affermato, ottimi rapporti con l’establishment di qualsiasi colore politico, molto alla mano anche con il ceto popolare, lunga militanza politica, consolidata esperienza politico-amministrativa.
Quel che conta è però il contesto in cui Siani dice di voler far eventualmente maturare la sua candidatura, ovvero quella della società civile. Per un uno che fino a stamattina era portavoce di un partito, la cosa appare a prima acchito un tantino ambiziosa e nel contempo contraddittoria. Forse, però, è proprio questa la chiave di volta per interpretare le vere intenzioni di Fabio Siani.
Per farla breve, il nostro ha capito che i partiti attuali hanno sempre meno presa sull’elettorato e soprattutto sono scarsamente rappresentativi della gente, delle sue istanze, dei suoi bisogni. Sono scatole vuote, apparati autoreferenziali e di potere quando ce l’hanno. E, piaccia o meno, rappresentano delle palle al piede per quanti vogliono far politica per davvero, ammesso, ovviamente, che ne abbiano le capacità.
Questo è il panorama politico nazionale, al quale non sfugge quello cittadino, che naturalmente ha una sua specificità.
Fabio Siani ha da tempo compreso che lo sfascio causato da Servalli e i suoi, responsabili di un’operazione di macelleria sociale senza precedenti in città, è tale che per porvi rimedio non basta un sindaco nelle vesti di salvatore della patria. Ha capito che serve una squadra, una nuova classe dirigente, una progettualità che ridisegni la città e il suo ruolo guardando ai prossimi venti-trent’anni.
Ha compreso che questa nostra città sembra essersi stancata persino di lagnarsi. E’ sfibrata, rassegnata, sfiduciata. Delusa dalla politica nel suo insieme e dagli amministratori comunali, sia di maggioranza che di minoranza.
Una città che tutto sommato ha tirato i remi in barca, galleggia. Una città in cui chi dovrebbe avere un ruolo di guida e puntare ad essere classe dirigente, è intento, invece, a curare il proprio orticello. E magari si volta dall’altra parte pur di non farsi coinvolgere e rischiare di perdere qualche beneficio ottenuto o promesso.
Bene, questa città si salverà solo se ritornerà a pensare, a confrontarsi, a discutere, a farsi carico del bene comune, degli altri. Non sui social, però, o quantomeno non solo sui social.
Fabio Siani di ciò è più che consapevole. Riuscirà a risvegliare questa città assopita? Non sarà facile, ma neanche impossibile.
Per lui il cammino sarà particolarmente accidentato. Dovrà essere credibile nei riguardi della società civile senza tradire la sua storia di uomo di partito. Dovrà essere capace di colloquiare con tutti, anche con chi ha una sensibilità politica diversa dalla sua, senza per questo annacquare più del dovuto la sua identità culturale. A lui, più che ad altri, sarà chiesto un contributo supplementare di chiarezza e trasparenza.
D’altra parte, non ha altre scelte da compiere: piuttosto che essere il sindaco di una città morta, meglio fallire nel tentativo di ridarle una vita, una speranza, un sogno.
Non resta, quindi, che fargli gli auguri di buon lavoro e seguirlo con attenzione. A prescindere dal fatto se poi sarà davvero candidato a sindaco o semplicemente della partita ma da protagonista quando si voterà alle prossime comunali.
D’altro canto, visto l’attuale squallore, non ci resta altro che sperare in una sana ventata di cambiamento. Avendo cura, però, visti i precedenti, di non illudersi troppo e non farsi prendere da facili entusiasmi.