Come va in Europa il Certificato Vaccinale, detto pure Green-Pass? E a che punto è la Pillola anti-Covid?
Per il GREEN-PASS, ogni paese ha adottato una strategia diversa.
In alcuni Stati europei, come la Francia e la Germania, il green pass è un documento indispensabile per accedere a determinate attività, in altri, come la Spagna non lo è: ecco le regole Paese per Paese.
Sebbene dal 1° luglio 2021 sia ufficialmente entrato in vigore il green pass europeo, l’Unione non ha voluto prendere una decisione comune, lasciando ad ogni Paese la libertà di introdurre delle regole interne.
Proprio per questo motivo il puzzle delle norme a cui si è sottoposti viaggiando tra i vari Paesi dell’Unione, come la Francia, la Germania o la Spagna, si complica per effetto delle regole introdotte dai singoli Governi. Vediamo dunque dove è obbligatorio il Green -pass e dove non lo è e quali sono le misure nei vari Paesi europei, moltissimi dei quali hanno deciso di estenderne l’obbligo per accedere a diverse attività, altri invece lo hanno limitato solo ad alcuni specifici eventi. In linea di massima, però, questo documento è indispensabile per entrare in quasi tutti gli Stati dell’Ue.
Vediamo dunque quali sono le regole in alcuni Paesi dell’Europa che hanno deciso di introdurre l’obbligo del green pass, proprio come l’Italia.
Senza ombra di dubbio la Francia è il Paese che ha deciso di introdurre le regole più stringenti di tutti per quanto riguarda il Green-pass, rendendolo obbligatorio quasi per tutto, tuttavia nel Paese non vi è l’obbligo di indossare la mascherina.
L’Assemblea nazionale francese ha deciso, in conformità alle indicazioni del governo, di prorogare al 31 luglio prossimo la possibilità di ricorrere al Green-pass nella lotta al Covid, tornando sulla decisione del Senato che aveva fissato il 28 febbraio prossimo come termine.
Il provvedimento è stato approvato con 147 sì, 125 no e due astenuti e ripristina la linea scelta dal governo.
Ora toccherà nuovamente al Senato, mentre i deputati daranno il disco verde finale venerdì. La svolta è arrivata dopo una maratona notturna sui circa 500 emendamenti, bipartisan.
Al centro delle critiche è quella che viene definita una delega in bianco rilasciata al governo. Facile prevedere che il provvedimento divenga oggetto di un ricorso alla Corte costituzionale.
In Francia il Green-pass è obbligatorio per accedere a spettacoli, eventi sportivi, fiere e festival, bar e ristoranti anche all’aperto, ospedali, case di riposo, treni e aerei. Dal 15 settembre è scattato anche l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e conseguentemente l’obbligo del Green-pass. Per quanto riguarda i dipendenti di bar e ristoranti, se non vaccinati potranno essere sospesi senza stipendio.
Sebbene la Germania abbia più volte ribadito la sua intenzione di non voler rendere obbligatorio il vaccino, ha deciso anche di rendere difficile la vita delle persone che decidono di non sottoporsi alla vaccinazione.
In Germania il green pass è obbligatorio per accedere ai ospedali, piscine, ristoranti al chiuso, palestre, parrucchieri e per prenotare stanze di hotel, quindi ha adottato la stessa politica italiana.
Il governo tedesco ha inoltre deciso che le persone che non si saranno fatte vaccinare non potranno più accedere ai tamponi gratuiti messi a disposizione dallo Stato.
In Grecia il green pass è diventato obbligatorio per alcune attività come bar, ristoranti al chiuso così come per teatri e treni a lunga percorrenza. L’accesso a discoteche e locali notturni è consentito solo in seguito all’esibizione di un certificato di vaccinazione o di un certificato di guarigione. Restrizioni riguardano anche gli
Ingressi agli ospedali ad eccezione dei centri di oncologia e i casi di urgenza.
Anche la Svizzera ha deciso di estendere l’obbligo del Green-pass dal 13 settembre per tutte le persone al di sopra dei 16 anni. Il certificato verde è obbligatorio per accedere a tutti i luoghi chiusi, come bar e ristornati, ma anche teatri, cinema, sale da gioco e musei. Anche i datori di lavoro possono richiedere ai loro dipendenti il Green-pass, le università e le scuole invece hanno la libertà di scegliere in modo autonomo.
Pure in Portogallo Il certificato verde è obbligatorio negli alberghi e in tutte le strutture ricettive, così come nei ristoranti, nelle terme, nelle palestre e nei casinò. In alternativa sarà possibile mostrare l’esito negativo di un tampone.
Obbligo del green pass anche per eventi culturali e sportivi che ospitano più di 1.000 partecipanti all’aperto e con più di 500 al chiuso, oltre che per le feste e le cerimonie con più di 10 partecipanti.
Anche l’Austria ha deciso di rendere obbligatorio il Green-pass, ottenuto in seguito al vaccino, la guarigione o l’esito negativo di un tampone, per accedere a numerose attività come ad esempio ristoranti, hotel, musei e locali notturni oltre che per tutti i turisti che vogliono accedere la Paese, dove tuttavia non vi è l’obbligo di mascherina.
Anche il governo della Croazia ha deciso di rendere obbligatorio il Green-pass in alcune situazioni, ad esempio il certificato digitale viene richiesto per partecipare a cerimonie nuziali con più di 30 persone, ma anche per assistere a competizioni sportive con la presenza di più di 100 spettatori.
Tuttavia vi sono alcuni Paesi che non hanno introdotto l’obbligo del Green-pass, come l’Inghilterra. In un primo momento il governo guidato da Boris Johnson stava valutando la possibilità di rendere obbligatorio il certificato verde per accedere ai locali della movida, come discoteche e locali notturni, ma anche concerti, spettacoli e manifestazioni sportive, ma l’ipotesi è definitivamente sfumata.
Diversa è la situazione in Scozia, dove dal 1° ottobre è entrato in vigore l’obbligo di essere in possesso del Green-pass per accedere a discoteche e locali o partecipare a spettacoli, concerti e eventi sportivi.
Anche la Spagna ha deciso di non voler Introdurre l’obbligo del certificato verde. Il governo ha infatti disposto solamente l’obbligo di indossare le mascherine all’interno degli spazi chiusi, lasciando comunque la libertà alle singole regioni di introdurre l’obbligo del certificato verde per accedere a bar, ristoranti e locali della movida.
Infine, almeno per il momento, anche il Belgio ha deciso di non rendere obbligatorio il Green- pass. Però le cose potrebbero cambiare dato che è in programma una discussione all’interno del Governo.
Per il momento è obbligatorio solo l’obbligo di mascherina per i lavoratori del settore dell’accoglienza, e l’obbligo del certificato verde per i viaggiatori in arrivo nel Paese, ottenuto in seguito alla doppia dose di vaccino, la guarigione o l’esito negativo di un tampone.
La PILLOLA ANTI COVID è un farmaco anti Covid prodotto dalla Merck. Nella diatriba “vaccino si, vaccino no” potrebbe risolvere il dilemma e mettere tutti d’accordo.
La Gran Bretagna è stato il primo paese ad averlo autorizzato; è un farmaco, denominato Molnupiravir, che secondo gli esperti è un nuovo strumento per combattere la pandemia. Il via libera, riferisce il Financial Times, è arrivato dall’agenzia britannica per il farmaco.
Secondo l’azienda produttrice, il trattamento orale dimezza il rischio di ricovero di pazienti con Covid lieve o moderato. Attualmente la pillola è al vaglio delle autorità sanitarie Usa (Fda) e Ue (Ema).
Gli studi suggeriscono che l’antivirale Molnupiravir della Merck può ridurre la capacità del coronavirus di moltiplicarsi nel corpo, prevenendo così l’ospedalizzazione o la morte nei pazienti Covid-19″. Lo ha dichiarato Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale e dei trattamenti dell’Ema.
“Siamo pronti a dare consigli a Stati membri in modo da poter mettere a disposizione questo nuovo trattamento per l’uso di emergenza, prima di un’autorizzazione all’immissione in commercio”, ha aggiunto.
In conclusione, il calvario dei provvedimenti contro la pandemia è ancora in pieno vigore, e dovremo soffrire ancora un ben pezzo per tentare di capire le ragioni pro e contro i vaccini, il certificato verde, e abituarci a convivere con il Covid-19, non desistere dall’opera di convincimento, e sperare che la residua parte degli ostili ai vaccini si convinca, con le buone o con le cattive, nel tentativo di giungere, con la somministrazione del vaccino a tutti, l’auspicata immunità totale che è l’unica strada per la sconfitta definitiva del pericoloso virus.