Cava de’ Tirreni, a rischio le entrate per le antenne di telefonia previste dal nostro Comune
Una importante novità inerente alle infrastrutture di comunicazione che è stata introdotta da poco si preannuncia come impattante di non poco conto anche sulle finanze del Comune di Cava de’ Tirreni.
Stiamo parlando della tariffa forfettaraia alle infrastrutture di comunicazione imposta dalla conversione in legge del decreto legge Semplificazioni. In pratica viene azzerata l’autonomia impositiva degli enti con una conseguente notevole ricaduta sui conti degli stessi rispetto a quanto accaduto fino ad ora.
Nello specifico, per quanto riguarda Cava, si tratta dell’assegnazione di 14 siti per la concessione ventennale di spazi da destinare ai gestori di compagnie telefoniche per l’installazione di antenne per l’importo complessivo a base di gara di 1.430.000 euro.
“La concessione è scaduta – ha avuto modo di spiegare il sindaco Vincenzo Servalli – e il Comune ha messo a bando queste concessioni per le stesse antenne che già ci sono chiedendo il pagamento anticipato delle concessioni stesse: invece di pagarci anno per anno periodicamente ci pagano tutti in anticipo”.
Adesso, dopo la conversione del decreto legge n. 77 che ha modificato tutta la disciplina, gli enti locali che abitualmente riscuotevano per queste tipologie di occupazioni importanti cifre estremamente utili per rimpolpare il bilancio, di fatto vedranno azzerata la loro autonomia impositiva leggi qui. Ne consegue che anche l’auspicio dell’Amministrazione Servalli di incassare 1 milione e 400 mila euro da queste concessioni va a farsi benedire.
Negli ultimi anni le amministrazioni locali hanno imposto tariffe elevate per la concessione delle installazioni di antenne e ripetitori come contropartita dei sacrifici in termini di salute pubblica che i cittadini erano chiamati a fare. E’ chiaro che questa novità avrà un effetto dirompente sugli enti locali, compreso quello metelliano, che ancora una volta si vedono costretti ad abbozzare a gravi penalizzazioni.