L’agosto bollente ha cambiato i consumi degli italiani con il record della frutta e verdura portata a tavola che negli ultimi quindici giorni è aumentato del 20% rispetto al periodo precedente.
E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento all’impatto sugli acquisti dell’ondata di grande caldo che ha investito la Penisola sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche – sostiene la Coldiretti – dalla svolta green nell’alimentazione impressa dall’emergenza Covid con una crescente attenzione al benessere a tavola con la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici.
“Ciliegie, albicocche, pesche e nettarine ma anche meloni ed angurie e pere e mele – sottolinea la Coldiretti – aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine”.
“Frutta e verdura – spiega la Coldiretti – sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile”.
“Con gli stili di vita più salutistici – continua la Coldiretti – si affermano anche nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli, a casa, o in spiaggia”.
Una opportunità resa possibile dal fatto che l’Italia primeggia a livello internazionale nella produzione di frutta e verdura anche se quest’anno i raccolti sono stati duramente colpiti dall’andamento climatico che ha praticamente dimezzato i raccolti nazionali con cali che vanno dal 30% per le ciliegie al 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale e con ulteriori segnalazioni di danni provocati dalla cimice asiatica.
“Il risultato è che in Italia la produzione nazionale complessiva di ciliegie è scesa attorno agli 80 milioni di chili ma la Coldiretti stima anche un raccolto di pesche e nettarine di circa 722 milioni di chili mentre per le albicocche la produzione è crollata a 154 milioni di chili”.
L’andamento climatico Il caldo e la siccità hanno tagliato di oltre il 20% il raccolto nazionale di cocomeri con i frutti bruciati soprattutto al Sud, mentre al Nord si sono fatti sentire gli effetti della grandine ed in Sardegna sono state le cornacchie a provocare enormi buchi nel raccolto rendendolo invendibile.
E’ peraltro appena iniziata la raccolta delle mele in Italia con un calo del 4% rispetto allo scorso anno a causa di maltempo e gelate primaverili che hanno fatto scendere la produzione a poco più di 2 miliardi di chili nel 2021 per quello che è il frutto più consumato a livello nazionale, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit.
Per garantirsi prodotti freschi e di qualità ma anche per sostenere il sistema produttivo nazionale duramente colpito dal caldo e dalla siccità per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali. (fonte Coldiretti)