Nunzio Senatore… travasi di bile e squadrismo mediatico
Il post sui social del vice-sindaco Nunzio Senatore, a commento dell’incontro sul civismo, promosso dal nostro giornale, mi è stato immediatamente segnalato. Da amici, collaboratori, partecipanti all’incontro. In molti evidenziavano i toni esacerbati ed insolenti, così come le accuse del tutto fuori luogo oltre che offensive. E non pochi sollecitavano una replica.
In tutta onestà, ho trovato la cosa di così infimo livello politico da non ritenerla degna neanche di due righe di biasimo. D’altra parte, mi sono detto, più che ad un ragionamento politico eravamo in presenza di un travaso di bile. E anche del tutto immotivato. Insomma, viste le circostanze, perché controbattere con il rischio di mettere davvero a repentaglio la salute di un nostro amministratore?
Confesso, però, che la reazione di Nunzio Senatore rappresentava anche un formidabile feedback. In altre parole, era la conferma che l’incontro era politicamente riuscito più di quanto immaginavamo e sperassimo.
E poi questi nostri amministratori già li bacchetto troppo, tanto da dovermi trattenere per non maramaldeggiare e vestire i panni in salsa locale del mitico Fortebraccio, che nel secolo scorso su L’Unità ogni giorno scriveva corsivi taglienti e polemici.
La lettera dell’avvocato Panza, che abbiamo pubblicato oggi, mi costringe, però, a fare marcia indietro e ad ammettere che forse ho sbagliato. Nunzio Senatore meritava e merita una risposta. Comunque.
L’avvocato Panza, un ultra novantenne ancora lucidissimo che rappresenta un pezzo vivente della storia amministrativa e politica nonché della sinistra e del socialismo nella nostra città, nella sua breve nota ha riepilogato magistralmente l’antefatto e il misfatto.
Aggiungiamoci qualche breve considerazione. La prima, è che il nostro vicesindaco dovrebbe, a mente fredda, chiedersi il perché, a meno di un anno dalle elezioni, un incontro politico promosso da un semplice giornale come il nostro abbia avuto tanto successo di partecipazione. E dovrebbe preoccuparsi, piuttosto che biasimare, del fatto che vi abbiano preso parte sia esponenti della sinistra che della destra, e della società civile. Anzi, che vi abbiano preso parte attiva esponenti politici che hanno sostenuto, votato se non addirittura essersi candidati nelle liste di Servalli.
La seconda. Non si sa se quest’incontro avrà un seguito, di sicuro però ha rappresentato un momento di dialogo e di confronto, pur nella diversità politica e culturale dei partecipanti, sulle prospettive, sull’idea di città. Insomma, è stata un’occasione per avviare in presenza una discussione sul disagio che vive oggi la città e su quali potrebbero essere le linee guida per il futuro. In conclusione, Nunzio Senatore dovrebbe essere lieto che si torna a discutere di politica e ha fatto male a non partecipare e a portare il proprio contributo.
La verità, purtroppo, è che Nunzio Senatore, il quale, per il consenso elettorale ottenuto, potrebbe aspirare alla candidatura a sindaco, mostra di non avere le physique du rôle. E’ così poco avvezzo all’ascolto, al confronto, alle critiche, alle semplici osservazioni, che insegue chiunque sui social. E’ purtroppo ossessivamente fumantino, iroso, sospettoso, malato di protagonismo e di egotismo. Tanto da atteggiarsi come un novello mitico Atlante che regge il peso del mondo sulle sue forti spalle. Solo che quest’ultimo fu vittima di un tranello, mentre Nunzio Senatore lo fa per sua libera scelta e non glielo ha ordinato il medico. In conclusione, con un simile palmares come primo cittadino, qualora lo diventi, durerebbe da Natale a santo Stefano.
E sui social, non se ne abbia a male il nostro vicesindaco, i suoi post danno luogo ad una claque fatta da menestrelli, supporter e forse sponsorizzati, che hanno il retrogusto di uno squadrismo mediatico. Mai che si vada sul merito, sulle idee, sui fatti, ma sistematicamente si tenta di delegittimare, di svilire, di ridicolizzare, di offendere. In altre parole, viene surrettiziamente tentato di condizionare se non addirittura di intimidire. Qualcuno definisce tutto ciò, quando ne sono responsabili presunti antifascisti, come fascismo rosso. Sì, perché il nostro vicesindaco sembra manifestare la tentazione di voler emettere in salsa locale un «editto bulgaro» contro il nostro giornale.
Insomma, la nostra colpa, per il vicesindaco, è oggi quella di aver promosso un incontro pubblico, al quale poteva lui stesso partecipare, sul civismo. E la colpa di chi vi ha partecipato è di aver preso parte da un evento democratico costituzionalmente riconosciuto. Tutto qui.
Non nascondo che, quando mi hanno letto il suo ultimo post ed i relativi commenti, ho pensato a Leonardo Sciascia e alla doppia morale.
“Il guaio della sinistra in Italia -scriveva qualche decennio fa Sciascia- è di aver seminato una doppia morale: una cosa è giusta se è fatta da un uomo di sinistra o da un gruppo o da un partito di sinistra; sbagliata se fatta da un uomo di destra. Poiché presto o tardi si raccoglie quello che si semina, già si comincia a vedere che la sinistra non avrà un buon raccolto”.
E il nostro vicesindaco appare, purtroppo, quel raccolto politicamente non buono della sinistra. Sì, perché la sua sembra essere una sinistra che, in fondo, sinistra non è. Così come appare evidente di non avere palesemente nulla a che fare con la tradizione socialista e riformista. Insomma, è per così dire una sorta di “abusivo della sinistra” che, con i suoi comportamenti, fa male innanzi tutto al PD locale.
Ad ogni modo, nonostante tutto, mi auguro che Nunzio Senatore colga questa occasione per compiere una riflessione e fare, in silenzio, senza clamore, un intimo bagno di umiltà. In fondo, è un bravo figlio. E’ un lavoratore, crede in quello che fa. E’ emotivamente fragile, però. E’ permaloso come quei ragazzi che se giocando gli si dà torto si prende la ragione portando via il pallone. Insomma, ha un brutto carattere, ma lo può correggere, può smussare gli angoli. Deve solo crederci.
Mi permetto un suggerimento. Per iniziare un percorso di rieducazione democratica, si faccia dare dal sindaco Servalli qualche buona pubblicazione sui fratelli Rosselli, padri del socialismo liberale, giornalisti, politici ed antifascisti, trucidati in Francia da elementi dell’estrema destra locale.
Sarebbe anche un modo garbato per chiedere scusa all’avvocato Panza, che di sicuro apprezzerebbe il gesto. E chiudere così questa brutta vicenda. In bellezza. Con tutti.