I più giovani di sicuro non lo ricordano. Parlo di Renato Nicolini, l’assessore alla Cultura a Roma che inventò le Estati Romane nella seconda metà degli Anni Settanta del secolo scorso. In pratica, inventò la programmazione delle attività culturale comunali nel periodo estivo. E poi non solo in quello estivo. In poco tempo Nicolini trovò imitatori in tutt’Italia. E persino all’estero. Un genio, insomma, che però è passato alla storia come l’assessore dell’effimero. Sì, perché se ora la cultura negli ambienti della politica ancora non ha il posto che merita, in quegli anni contava meno di niente.
Perché ricordare la figura di Nicolini? Il motivo è semplice. A Cava non abbiamo l’assessore all’effimero. Non abbiamo, in verità, neanche il Sindaco dell’effimero, ma quello delle cose inutili.
L’ultima trovata del primo cittadino metelliano rientra fra queste cose inutili. Per raccattare qualche facile consenso sull’onda della commozione per la scomparsa di Raffaella Carrà, Servalli non si è preoccupato di sfiorare il grottesco. Sia chiaro, la notizia della scomparsa della Raffaella nazionale ha suscitato un sentimento di sincero dolore in tutto il Paese. La Carrà era una di famiglia. E da anni era una presenza costante e gradita, ma anche voluta bene in ogni famiglia italiana.
Servalli, in cerca di consensi a buon mercato (ma chissà perché?), si è inventato di omaggiare Raffaella Carrà con la filodiffusione sotto i portici delle sue canzoni più belle. Ha fatto bene? Siamo buoni, tutto sommato sì. Per rispetto e amore per la Carrà.
C’è un però. Ed è il contrasto di questa sua sospetta sollecitudine con l’assenza del primo cittadino sulle tante questioni che gli pongono quotidianamente i cavesi.
Quali? C’è l’imbarazzo della scelta. Dal degrado complessivo della città, non solo per i cumuli di rifiuti, allo stato di abbandono delle frazioni. Dai mezzi pesanti che continuano ad invadere le strade urbane alla carenza di parchi giochi per i bambini. Dalle istanze disattese dei disabili ai tempi lunghi di attesa per avere persino il rilascio delle carte di identità. E vogliamo parlare dei ritardi dei rimborsi ai commercianti per i buoni spesa? E i contenitori culturali inutilizzati o male utilizzati (la Mediateca su tutti)?
Su tutte queste problematiche, così come su tante altre, il sindaco Servalli ha ormai la fama di rispondere o che non è a conoscenza di questo o quella questione, o che, quando va bene, se ne farà carico anche se poi sistematicamente non se ne fa nulla quasi sempre.
Per questo noi cavesi possiamo dire, senza tema di smentita, che abbiamo il Sindaco delle cose inutili. Come nel caso della diffusione delle canzoni della Carrà, che di sicuro non costituisce una priorità o comunque un’esigenza per i cavesi. I suoi amministrati.
E anche questo è un primato. Negativo.
A Cava (capitale mondiale di risorse culturali) non ci sono neppure i soldi (250 euro) per pubblicare il libro di poesie promosso dal comune “La Giara). figuriamoci per altre attività culturali!