Cava, un nuovo ospedale si può e si deve… il guaio è che non contiamo nulla!
Sull’ospedale e in generale sulla sanità nella nostra città si sente di tutto, soprattutto negli ultimi tempi. Per chi come noi è solo un utente e dell’argomento ha una conoscenza assai approssimativa, riesce difficile distinguere quanto ci sia di propaganda politica e quanto, invece, di verità.
Un primo tentativo per capirne di più, ma non sarà l’ultimo, il nostro giornale lo ha fatto oggi pubblicando l’intervista ad un politico e valente professionista del settore: Raffaele Giordano.
E’ chiaro, tanto per cominciare, che il nuovo ospedale è fra le cose possibili, ma, come è facilmente immaginabile, non è cosa facile e non è neanche dietro l’angolo. D’altro canto, dopo aver perso tanti treni negli ultimi trent’anni, non è che la nostra città riuscirà a prendere a volo quello giusto.
Tuttavia, si può e si deve tentare. Il dottore Giordano, tra l’altro, ci spiega al riguardo il modello organizzativo “Hub & Spoke”, ovvero la distinzione e la interazione tra ospedali di eccellenza e centri periferici. In altri termini, chiarisce che c’è compatibilità tra il mega-ospedale che De Luca intende costruire a Salerno e l’eventuale nostro nuovo ospedale.
Certo, la questione vera sono i quattrini, così come la volontà e la capacità politica. Elementi, questi, che in modo più o meno evidente, fanno difetto.
C’è, però, un’occasione da cogliere ed è quella dei finanziamenti messi a disposizione dal Recovery Fund. Si tratta, infatti, di una vera e propria pioggia di quattrini da dover saper ben incanalare e rendere produttiva. In breve, una risorsa da non sprecare.
Da quello che si legge, con le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea il nostro sistema sanitario dovrebbe essere alla fine completamente riorganizzato. In pratica, una rivoluzione.
In altre parole, senza entrare nel tecnico non avendone le competenze, la nostra città sembra avere proprio adesso l’ultima occasione per poter avere una struttura ospedaliera nuova, moderna, efficiente ed essenziale. Serve, purtroppo, avere in ambito regionale un peso specifico da un punto di vista politico che, in realtà, non abbiamo. E negli ultimi tempi in particolar modo.
Parliamoci chiaro, politicamente la nostra città conta quanto il due a briscola. E il sindaco Servalli rispetto a De Luca e al Pd regionale conta anche meno.
E allora? Forse mai come adesso occorre mettere insieme le forze, maggioranza e opposizione. E dalla città non deve mancare il sostegno. Fare massa critica, insomma. E soprattutto avere le idee chiare su quello che possiamo ottenere e ciò che dobbiamo chiedere.
Ci riusciremo? Forse. Di sicuro, però, se aspettiamo che il sindaco Servalli riesca a combinare e ottenere qualcosa, allora stiamo freschi!