Cava, giovedì riapre il reparto di Rianimazione dell’Ospedale S. M. dell’Olmo
La riapertura dell’Unità di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni è stata programmata per il giorno 17 giugno 2021. Rientrano gli operatori sanitari metelliani che da ottobre 2020 erano stati temporaneamente trasferiti al Plesso “Giovanni da Procida” di Salerno ed hanno contribuito all’attivazione dell’Unità di Anestesia e Rianimazione e dei servizi di Terapia Intensiva.
Lo ha reso noto il direttore generale della Direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, Vincenzo D’Amato, al termine di un incontro che si è svolto questa mattina al quale hanno partecipato, il direttore sanitario, Anna Borrelli, il sindaco di Cava, Vincenzo Servalli, l’assessore alle Politiche per la Tutela della Salute, Armando Lamberti e la presidente della Commissione Sanità del Comune di Cava de’ Tirreni, Paola Landi.
Una notizia attesa da tempo, dopo che era stata garantita la riapertura per il 20 maggio e, invece, era poi slittata a data da destinarsi a causa di problemi riguardanti il personale medico. Una buona notizia per il bacino di utenza del plesso ospedaliero cavese che si era visto privato di un reparto fondamentale per la garanzia del diritto alla salute. L’emergenza nel reparto di area critica dell’ospedale di Cava, dunque, è rientrata, come recita la nota dell’Azienda Ospedaliera.
Il dottor D’Amato ha, inoltre, evidenziato che le criticità relative al personale medico degli altri reparti sono da tempo state fortemente attenzionate dalla Direzione Generale e dalla Direzione Sanitaria dell’Azienda e che sono state avviate tutte le procedure necessarie, anche di mobilità, per consentire il ritorno all’ ordinaria operatività del nosocomio metelliano. Ha, poi, confermato che l’Azienda ha già da tempo deliberato una serie di lavori di ristrutturazione del Plesso Ospedaliero per un importo complessivo di circa € 4.500.000 la cui esecuzione è prevista in tempi brevi. Inoltre, il Plesso sarà dotato di una serie di apparecchiature sanitarie di avanguardia che consentiranno il miglioramento di una serie di prestazioni sanitarie.
Come dire, se son rose, fioriranno.