Massimiliano De Rosa: “Dal Quotidiano del Sud accuse false e capziose”
Riceviamo e pubblichiamo
Egregio direttore,
ho letto stamattina il suo editoriale che sollecita un mio intervento sull’inchiesta svolta dal Quotidiano del Sud a firma Perre su “Cava centrale della occupazione politico-clientelare”.
Non sono abituato a contraddire delle falsità usando il c.d. argomentum ad hominem però, in questo caso, prima di entrare nel merito degli argomenti trattati, è opportuno dire due parole sul “Quotidiano del Sud “e sul giornalista che si firma “Pierre”.
In un articolo apparso su Iacchite.blog il 4 maggio 2021, in riferimento al libro scritto a quattro mani da Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, “La rete degli invisibili” , si legge testualmente : “Non dobbiamo certo essere noi a ricordare quale sia il panorama dei media calabresi, le cui “corazzate” sono rappresentate da Tv e siti tutt’altro che limpidi come ….. Quotidiano del Sud (citiamo giusto quelli più in vista e più chiacchierati e non certo solo da noi)”.
In merito a Pierre, il giornalista in questione è Giuseppe Rinaldi, pluripregiudicato, che annovera nel suo casellario giudiziario, tra l’altro, condanne per diffamazione a mezzo stampa.
Queste notizie servono per chiarire di chi e di cosa stiamo parlando.
Ciò detto, entriamo nel merito della vicenda.
E’ palese la falsità delle accuse e la capziosità del modo con cui sono state costruite.
I titoli lasciano intendere cose che a leggere l’articolo non esistono.
Non si parla di concorsi, non esiste un sistema PD, negli articoli menzionati si mettono in evidenza vicende note che riguardano la mobilità tra enti pubblici, quali i consorzi (farmaceutico e di bacino) ed il Comune di Cava de’ Tirreni. Si tratta di procedure che hanno consentito a persone che già lavoravano in enti pubblici (quali i consorzi) di lavorare con il Comune di Cava mediante la mobilità prevista dalla legge. Parliamo di persone che lavorano da anni, da molto prima che si insediasse la giunta Servalli. Non c’entra Ausino, non c’entra Metellia come lei ha detto nell’articolo, non c’entrano i concorsi perché nessun concorso è stato né bandito né espletato in questi anni nei consorzi in questione.
Sono notizie note, diffuse dalla stampa, negli anni e nei mesi scorsi, messe insieme ad arte per colpire la giunta e il PD.
E’ dall’inizio della consiliatura che tra lettere anonime e notizie farlocche messe ad arte sui giornali come questo “Quotidiano del sud” o sui profili falsi di fb (dove si nascondono i nemici di quest’amministrazione) che si tenta di delegittimare e destabilizzare l’amministrazione comunale a guida Servalli ed il PD, partito di maggioranza in città.
Il partito Democratico Cavese è estraneo a questo modo di fare politica, non si è mai interessato di procedure di mobilità, né di procedure concorsuali, ma attraverso i suoi rappresentanti, in modo trasparente, ha cercato, cerca e cercherà di farsi interprete dei bisogni dei cittadini nell’esclusivo interesse della città.
Questo è l’ennesimo tentativo di screditare una classe politica giovane, che ha operato bene tra mille difficoltà e una pandemia mondiale che, forse, dà fastidio a qualcuno.
Da anni sentiamo dire in modo ironico e dispregiativo “so’ bravi guaglion”, “non hanno peso politico“ riferito ai consiglieri, agli assessori ai dirigenti del PD.
Questo ritornello non fa più presa, con i fatti abbiamo dimostrato di governare questa città bene e con la riconferma al primo turno abbiamo avuto la fiducia della maggioranza dei cavesi.
Non avrei risposto a quegli articoli per la qualità del giornale e del giornalista, ma poiché sono stato tirato in ballo da Lei ho trovato giusto, oltre che doveroso, replicare.
Le auguro una buona domenica.
Massimiliano De Rosa
Prendiamo atto di quanto affermato dal Segretario del Pd. A questo punto, se davvero questi sono il Quotidiano del Sud e il collega giornalista Rinaldi, ci aspettiamo per l’onorabilità delle persone coinvolte, per la credibilità dell’istituzione comunale cavese e per l’immagine sfregiata della nostra città, un bel po’ di querele per diffamazione.
Non ci resta che attendere.
Pasquale Petrillo