scritto da Redazione Ulisseonline - 06 Maggio 2021 17:49

LIBRI & LIBRI Una spy story italiana: tra disattese aspirazioni e sete di riscatto

“Un appassionato disincanto”: è il romanzo d’esordio di Antonio Bonagura che in questa “spy story” racconta la vera esperienza di tanti agenti segreti, appresa direttamente nel suo lavoro al servizio della Stato, mettendo in evidenza i lati positivi ma anche le ombre di un mestiere ancora poco riconosciuto nel nostro Paese.

Il personaggio principale è Osvaldo Bonetti, una sorta di alter-ego dello stesso Bonagura, che incarna il punto di vista dell’autore nella narrativa: un napoletano ironico e di spirito, appassionato del suo lavoro ed entusiasta di avviarsi verso una promettente carriera investigativa. Originario di Benevento, si trasferisce a Roma per seguire un corso di formazione, dove viene subito messo in luce, che oltre alle abilità tecniche, era necessario un forte spirito di adattamento e la capacità di improvvisarsi “attori nella vita” per non mettere a repentaglio le fonti e il successo dei piani operativi. Un inizio da tecnico informatico a Roma negli uffici del Servizio Elaborazione Dati del Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democritca) per poi sceglierel’adrenalina e il servizio operativo a Napoli, con tutte i pericoli connessi alle infiltrazioni camorristiche.

Ed è proprio sul campo che spiccano le doti di Osvaldo, che spazia dalle indagini sulla mafia, alle Brigate Rosse, a missioni in Egitto per combattere lajihad sino ad un ruolo da “supplente capo”del Nucleo di Terrorismo Internazionale per sventare gli attentati nel mondo e negli Stati Uniti. Tanti i riconoscimenti internazionali, tranne che qui da noi, dove perdurano logiche clientelari e appartenenze politiche piuttosto che meritocratiche. Un dedito impegno al quale non corrispose alcun giusto riconoscimento, scatenando una forte disillusione nell’agente Bonetti, che aveva dedicato tutto se stesso alla professione, tanto da mettere a repentaglio la sua stessa vita, per il voluminoso carico di responsabilità.

«Quei tre mesi di riposo lo rimisero in sesto fisicamente, ma restò in lui una preoccupazione di fondo e la sensazione di non riuscire più a sopportare i ritmi pressanti e lo stress del lavoro: era in uno stato di ansia continuo e qualsiasi piccolo dolore o malessere che avvertiva lo spaventavano e lo inducevano a pensare che non poteva più vivere e lavorare come prima. Nonostante ciò, Osvaldo rientrò in ufficio e, nel giro di poco tempo, si ritrovò impegnato su tre diversi fronti per i quali doveva rispondere direttamente alla Direzione. Fu preso nell’ingranaggio e accettò di continuare quel lavoro nella speranza di ottenere la tanto sospirata promozione».

Casa Editrice: Graus Edizioni

Collana: Tracce

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 224

Prezzo: 15,00 €

 

Contatti

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