La verità sul furto della Gioconda svelata dalla cugina di Vincenzo Peruggia
Prenotabile nelle librerie e disponibile su tutti i Digital Store, il libro “La Gioconda sotto la tovaglia di mia nonna”, nella rivelazione della scrittrice Germana Marini, cugina in terzo grado di Vincenzo Peruggia.
Pubblicato dalla prestigiosa Casa Editrice Carabba di Lanciano (Chieti), lo stesso, appena uscito sta riscuotendo un – del resto prevedibile- successo, in ragione della singolarità di un soggetto, che a un secolo, ed oltre, dal ratto di Monna Lisa, seguita ad eccitare la fantasia, i protagonisti essendo il dipinto più conosciuto del mondo e uno dei musei più famosi.
Un testo di così alto calibro, da essere definito dagli addetti ai lavori un “vero e proprio “scoop”, un “pezzo da novanta”, tanto da lasciare il lettore esterrefatto di fronte alla perizia ancora una volta dimostrata da un’autrice, con una trentina di pubblicazioni all’attivo, recensite con favore dalla più quotata critica.
“Il clamoroso retroscena sul furto de La Gioconda, finalmente svelato in una documentazione senza precedenti!”, sulla quarta di coperta del volume campeggia.
“Ed è davvero strepitoso”, il prefatore Roberto Allegri scrive, “ciò che si scopre immergendosi in quest’appassionata “storia di famiglia”, discretamente nascosta per tanto tempo, ed ora non più taciuta dalla Marini per rendere giustizia a Vincenzo, la cui autentica personalità non è mai veramente emersa.
Vicenda da lei nei minimi dettagli appresa da una zia, testimone diretta di eventi, circa i quali non s’era fatta , sino ad oggi chiarezza. “Per sapere, però”, conclude l’Allegri, “occorre leggere il libro, di cui non voglio svelare nulla, ma consigliare soltanto l’immergersi nell’onestà e nella passione dell’opera di questa formidabile autrice!”.
E quello che riportiamo rappresenta uno stralcio dal Saggio introduttivo di Don Antonio Mazzi al libro: “Stiamo vivendo un periodo sbilenco politicamente, socialmente, terapeuticamente, umanamente. Perciò godersi queste pagine vere, gaudiose, disperse fra terra e cielo, tra arte raffaelliana e sconvolgente semplicità contadina, rinfresca l’aria e l’anima”.