Vaccinazioni: Armando Lamberti… un comodo capro espiatorio
Sui ritardi della campagna vaccinale e in generale sulla gestione della pandemia nella nostra città, le opposizioni hanno chiesto la revoca della delega alla salute all’assessore Armando Lamberti.
La mossa è politicamente scontata oltre che legittima. Il professore Lamberti rappresenta l’anello debole. Nel senso che non potendo chiedere le dimissioni del sindaco Servalli, la scorciatoia è chiedere la testa di Lamberti. Non certo perché il Sindaco sia esente da colpe. Anzi, tutt’altro. Semplicemente perché non le otterrebbero mai e quindi sarebbe inchiostro e fiato sprecato chiederle.
E’ chiaro che non avranno nemmeno la revoca della delega al professore Lamberti. Sarebbero come ammettere che l’Amministrazione comunale, e quindi il sindaco Servalli in prima persona, è responsabile dei ritardi. Non solo. Per quello che si sa, l’Amministrazione comunale metelliana in tutta questa vicenda si è avvalsa dei buoni uffici di Lamberti con i responsabili sanitari e universitari salernitani.
Certo è che i ritardi nella campagna vaccinale nella nostra città ci sono, eccome se ci sono. Lo dicono i numeri. In regione Campania nella giornata di ieri gli over 80 vaccinati risultano essere circa il 60%, mentre a Cava viaggiamo attorno al 20 e poco più.
Di chi la colpa? Se vogliamo trovare un colpevole, o meglio un comodo capro espiatorio, allora il professore Lamberti è la persona giusta. Ma, in tutta onestà, davvero pensiamo che ad addossarsi questa croce debba essere Lamberti e solo lui? Anzi, tolto di mezzo Lamberti, siamo proprio convinti che la campagna vaccinale decollerà?
Diciamoci la verità, considerazioni politiche a parte, il professore Lamberti ha le sue responsabilità, ci mancherebbe, ma prima di chiunque altro ce l’ha il sindaco Servalli, quale capo dell’Amministrazione e in quanto tale responsabile delle strategie gestionali della crisi. A lui, e non ad altri, è toccato assumere le decisioni e compiere le scelte di fondo per quanto riguarda l’intera gestione della pandemia in città.
Allo stesso modo, sia chiaro, le opposizioni svolgono il loro ruolo e fare pressing sull’Amministrazione comunale non è solo una loro prerogativa, ma un dovere.
Ciò detto, e non per assolvere qualcuno, quel che la totalità dei cittadini cavesi chiedono è di accelerare la campagna vaccinale. Cercare anzi di recuperare il tempo perduto. Fare in modo che persone anziane, fragili, disabili e quanti più persone possibili siano vaccinati in tempi ristretti.
Questo per dire che andare ora alla ricerca dei responsabili di questo ritardo serve a poco. Alla gente oggi non interessa sapere se è tutta colpa di Lamberti o di Servalli, di De Luca o dei responsabili sanitari, del Governo Draghi o di quello precedente di Conte. Ci sarà tempo per questo. Ora diamoci da fare per vaccinare. E’ questo quello che preme ai cittadini cavesi. E’ questo quello che chiediamo a Servalli, a Lamberti, alle autorità sanitarie.
Per questa ragione, il sindaco Servalli sui passaggi più delicati nella gestione della pandemia non si faccia prendere, come ha fatto finora, dalla sindrome dell’uomo solo al comando. Non è affatto un campionissimo come Fausto Coppi. E se anche lo fosse, farebbe bene comunque a consultarsi e avere il conforto, pur nel rispetto delle sue prerogative e responsabilità quale primo cittadino, dei capigruppo della sua maggioranza e dell’opposizione.
In ultimo, il sindaco Servalli si impegni a dare una più puntuale, completa e continua comunicazione sulla campagna vaccinale e sui contagi in città. Non è tanto e solo una questione di trasparenza, quanto di un dovere verso i suoi cittadini, i quali chiedono notizie certe e rassicurazioni. E fatti concreti.