Crisi di governo, per ora con Draghi solo Pd e Italia Viva
Dopo aver accettato con riserva di provare a formare un nuovo governo, l’ex presidente dalla Bce si è messo subito al lavoro in un panorama politico estremamente mutevole e incerto
La crisi sanitaria “colpisce la vita delle persone, l’economia e la società”.
In nome di questa consapevolezza, Mario Draghi ha accettato la sfida di formare un nuovo governo, “fiducioso” di poterlo far nascere nel segno dell’unità invocata dal Capo dello Stato e di poter dare “risposte all’altezza della situazione“.
L’ex presidente della Bce dovrà prima vedere se riuscirà a coagulare il consenso necessario a sostenerlo: solo il Pd e IV per ora si schierano apertamente per lui.
Draghi ha spiegato di volersi rivolgere “innanzitutto” al Parlamento e dunque necessariamente si confronterà con i partiti. Ma dialogherà anche con le forze sociali, è la promessa che apre a una stagione di concertazione con imprese e sindacati.
La tempestività dell’azione è per il Presidente della Repubblica un fattore chiave ma l’ex banchiere centrale avvierà le consultazioni prendendosi qualche ora in più per far decantare il quadro. Sceso dal Colle, Draghi ha assolto ai riti previsti in queste occasioni: colloquio con i presidenti delle Camere e poi a Palazzo Chigi per incontrare Conte.
La partita che dovrà giocare sul tavolo politico non si preannuncia facile: l’ipotesi di un esecutivo tecnico, seppure dei ‘migliori’, vede la levata di scudi della gran parte del Movimento cinquestelle, attraversato da molti distinguo.
Trovare una posizione comune nella maggioranza che ha sostenuto Conte nell’estremo tentativo di dare vita al Conte ter è invece l’obiettivo al quale punta Nicola Zingaretti, anche in vista dei futuri appuntamenti elettorali. Parallelamente si muove il centrodestra, sempre alle prese con la medesima questione: Forza Italia è il partito più sensibile al richiamo dell’ex numero uno della Bce, mentre Salvini continua a mostrarsi oscillante e Giorgia Meloni ipotizza un’astensione come massimo sacrificio sull’altare dell’unità. (fonte Confcommercio)