Cava, vicenda giudiziaria Servalli-Senatore: Enrico Polichetti si toglie con stile qualche sassolino dalle scarpe
Sulla vicenda giudiziaria che ha interessato ill sindaco di Cava, Vincenzo Servalli, e il vicesindaco, Nunzio Senatore, numerosi sono stati i commenti e le dichiarazioni della classe politica metelliana.
Ricordiamo che nella giornata di martedì scorso a carico delle due prime cariche istituzionali di Cava de’ Tirreni la Guardia di Finanza, a compimento delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, ha effettuato un sequestro di 80mila euro sui loro conti. Dalle indagini, infatti, è emerso che i due amministratori, diversamente da quanto avevano dichiarato nelle autocertificazioni, ovvero di lavorare esclusivamente per l’Ente comunale, nei fatti hanno continuato a svolgere, in pieno mandato elettorale, altre attività professionali – l’uno quella di consulente assicurativo e l’altro di amministratore di un’impresa di costruzioni -, per le quali percepivano regolari compensi. In tal modo i contributi previdenziali sono gravati sul bilancio dell’Ente.
Queste le pesanti accuse, in attesa di vedere quali saranno poi gli esiti conclusivi dell’inchiesta giudiziaria.
In molti in città si sono chiesti quale sarebbe stata in proposito la reazione di Enrico Polichetti, già vicesindaco ed assessore con il sindaco Servalli nella passata consiliatura, coinvolto in una ancora più grave vicenda giudiziaria, conclusasi in primo grado con l’assoluzione da parte del Tribunale di Nocera Inferiore lo scorso luglio.
Sì, perché in quel frangente così doloroso per Polichetti, gli amici e colleghi Servalli, Senatore e quasi tutti gli altri compagni dell’avventura politica che aveva portato il centrosinistra metelliano al governo della città, si erano mostrati freddi, scostanti. In una parola, con Polichetti si erano comportati da ex amici, diciamo pure che sembrava quasi che non lo avessero mai conosciuto.
E’ stato, il loro, un silenzio assordante. Comprensibile, tuttavia, l’imbarazzo dal punto di vista politico-amministrativo, ma per nulla giustificabile sotto l’aspetto umano. Insomma, Servalli e soci, preoccupati per il loro fondo schiena, erano stati i peggiori interpreti del ponziopilatismo.
In altre parole, non era lontano dalla verità chi immaginava un Polichetti in brodo di giuggiole per la disgrazia che ora toccava gli ex amici Servalli e Senatore.
E così sarà stato, in privato. In pubblico, invece, Polichetti ha dato prova di grande maturità politica e magnanimità.
“In molti mi state scrivendo per l’incresciosa vicenda che ha colpito la nostra Amministrazione Comunale – scrive Polichetti in un post sui social- Vi ringrazio per le belle parole che mi avete riservato. Non sono cose belle da leggere, ma, perdonatemi, non me la sento di fare sciacallaggio politico. Lo lascio agli altri”.
E continua: “Non mi è stato riservato lo stesso trattamento, né in pubblico, nè tanto meno in privato. E nemmeno nelle sedi opportune, ma non importa! Nonostante ciò, proprio per tutto quello che ho subito, non mi va di unirmi ai forcaioli, mi sarebbe troppo facile. Chi come me, è testimone sulla propria pelle, crede nell’operato della magistratura e soltanto dopo un giudizio avremo una sentenza decisiva. Fino ad allora mi appello a voi cavesi, conosco il vostro buon senso. Non sono cose belle da vivere queste, mi hanno toccato profondamente”.
Ma per favore finiamola una volta e per sempre di fare politica con gli incidenti giudiziari”.
Insomma, per Polichetti l’occasione per prendersi una bella soddisfazione, ma anche per dare una lezione di stile, senza però privarsi della possibilità di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Un Polichetti, in altre parole, sulla scia dell’insegnamento di Confucio: “Raccogli le tue cose, vai sulla riva del fiume, siediti e aspetta. Un giorno vedrai il cadavere del tuo nemico passarti davanti” .
Chapeau!