E’ sempre emozionante ricordare la memoria di quanti hanno combattuto in guerra per il popolo; ancor di più quando a diventare partigiano è stato un nostro familiare.
Alfredo Bevilacqua, fratello della mia bisnonna Maria Giuseppa Bevilacqua (nella foto), nacque a Nocera Superiore il 19 aprile del 1921 e partì giovanissimo per la leva militare. Alfredo fu soprannominato “Figaro” perché continuò la sua professione da civile anche in guerra, curando l’estetica dei combattenti.
In Piemonte, conobbe Milena da cui ha avuto un figlio che i parenti di Nocera Superiore vorrebbero tanto conoscere. Grazie a delle ricerche fatte dalla nipote di Alfredo, Anna Katia Bevilacqua, abbiamo saputo che ad indurlo nelle rivolte partigiane in Valsusa fu proprio il fratello di Milena. Figaro fu Comandante del distaccamento della 114° Brigata Garibaldi.
Anna Katia indagò e scoprì che ogni anno organizzano una commemorazione per tutti i caduti in guerra. Infatti, partecipò a questa commemorazione ed intervistò alcuni sopravvissuti. Tra le varie notizie, emerse che mangiavano pane fradicio ed erano circondati da pidocchi e scabbia. Figaro, morì suicida con un colpo di rivoltella per non cadere in mano al nemico il 20 aprile 1945.
Mia nonna, fino alla sua morte nel 2014, nel salone di casa possedeva una foto abbastanza grande di suo fratello caduto in guerra, che ora custodiamo noi con affetto.