Rinviata a causa delle condizioni meteo l’apertura delle scuole prevista per domani a Cava de’ Tirreni.
La cittadina metelliana, secondo l’ordinanza n. 95 della Regione Campania, si è preparata a riaprire i portoni degli istituti scolastici per le attività in presenza dei servizi educativi e della scuola dell’infanzia da zero a sei anni, così come la prima e la seconda classe della scuola primaria. La decisione è stata presa sulla base della relazione tecnica dell’Unità di Crisi regionale che ha tenuto conto anche dei risultati dello screening sulla popolazione scolastica.
Immediate e contrastanti le reazioni dei genitori, attacchi anche duri e polemici per la decisione presa dal Primo cittadino Vincenzo Servalli.
C’è chi è favorevole alla riapertura, altri sono confusi, altri invece sono decisi a far restare a casa i figli. Anche alcuni docenti hanno palesato le proprie perplessità circa la decisione di riaprire le scuole in prossimità delle festività natalizie, temendo che questa sorta di “liberi tutti” possa compromettere gravemente la situazione dei contagi a gennaio. Tra favorevoli e contrari, bisognerà aspettare e rimandare a dopodomani per sapere quanti alunni torneranno tra i banchi.
Intanto non è mancata di farsi sentire l’opposizione politica in merito alla riapertura delle scuole. In particolare è La Fratellanza di Luigi Petrone a dire no alla ripresa dell’attività didattica in presenza e motiva questa presa di posizione in una lettera aperta al Sindaco: “Nessuna informativa epidemiologica è stata partecipata alle famiglie. Accusiamo la mancanza:
- -di informazioni che possono dare certezza sulla sicurezza;
- -di notizie sul tracciamento effettuato dall’ASL(esigui screening covid-19 effettuati nell’area mercatale);
- -di notizie certe sul numero dei positivi, sia per quanto riguarda i bambini che le maestre nonché gli eventuali genitori coinvolti.
In presenza di mancanza di certezze conclamate, non ci sono le condizioni per mandare i ragazzi a scuola. A nome delle famiglie chiediamo la revoca del provvedimento sindacale e la proroga dell’apertura delle scuole al 6 gennaio 2021. Siamo consapevoli che il problema non è nella scuola, ma è prima e dopo. Per questo, chiediamo al sindaco Servalli e all’assessore all’Istruzione Lorena Iuliano di presentare già da subito alla città, alle autorità scolastiche e alle famiglie interessate, un piano dettagliato e specifico, tenendo conto delle indicazioni che perverranno dall’ASL, dal mondo medico ed epidemiologico”.
Ma non è solo Petrone a chiedere di non aprire le scuole. Anche l’ex vicesindaco di Cava, Enrico Polichetti, ha espresso il suo scetticismo in merito al provvedimento sindacale: “Mentre negli altri comuni apriranno le scuole a gennaio 2021, a Cava facciamo i primi della classe. Fino all’ altro ieri c’erano circa 600 contagiati da Covid 19, venivamo invitati alla prudenza, attenzione, senso di responsabilità; ora stiamo tutti bene, addirittura riapriamo le scuole! Manca il tracciamento asl dei bambini, all’area mercatale sono stati effettuati solo 400 tamponi per il comparto scolastico, una percentuale bassissima. Le sicurezze che i genitori che avevano a settembre oggi non ci sono, i dirigenti scolastici sono abbandonati, l’Asl non comunica alle scuole i tamponi, cosa che accadeva a settembre e che permetteva di mettere una classe in quarantena e voi volete aprire le scuole…”.